18 Aug, 2025 - 17:16

Più polemiche sul Nitag che sull’astensione al piano pandemico globale

Più polemiche sul Nitag che sull’astensione al piano pandemico globale

Non si placano le polemiche sulla revoca dei componenti del Nitag, il comitato tecnico scientifico sui vaccini, da parte del ministro della salute Orazio Schillaci. Non c’è stata la stessa ondata di discussioni quando il 20 maggio l’Assemblea dell'Organizzazione Mondiale della Sanità ha adottato, con 124 voti favorevoli e 11 astenuti, il nuovo Accordo Pandemico Globale, frutto di anni di negoziazioni internazionali avviate in risposta alle criticità emerse durante la pandemia di Covid-19. L’obiettivo del piano? Rendere il mondo più sicuro ed equo nella prevenzione, preparazione e risposta alle future pandemie. 

L’Italia tra gli undici paesi astenuti e 124 i favorevoli

Durante il voto a Ginevra, l’Italia si è astenuta, insieme ad altri 10 Paesi (tra cui Iran, Singapore, Russia, Israele, Polonia e Slovacchia). Il governo italiano ha motivato la scelta sottolineando la necessità di tutelare la sovranità nazionale, sebbene l'Italia, subito dopo Covid-19, sia stata tra le principali promotrici dell'iniziativa. Secondo i Paesi che hanno dato un voto favorevole, la versione finale dell’accordo già includeva clausole esplicite a protezione dell'autonomia nazionale: l’Organizzazione mondiale della sanità non potrà in nessun caso imporre decisioni ai governi, né sui lockdown, né su altre misure sanitarie. 
Le discussioni durarono pochi giorni mentre il Nitag è stato uno temi di cui più si è parlato nel ferragosto di quest’anno.

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