I francesi direbbero c'est la vie. Ma mentre Giorgia Meloni è stata incoronata dal presidente Trump a mo' di Giorgia Washington, cosa fa Elly Schlein? Beh, molto più modestamente, tenta di essere la pontiera tra Giuseppe Conte e Matteo Renzi.
Parliamoci chiaro: un po' di differenza c'è.
E comunque: il motivo per cui il Partito Democratico resta sostanzialmente zitto davanti alla trattativa che l'Occidente sta tentando di aprire con Putin per convincerlo a smettere di massacrare l'Ucraina è uno e uno solo. E l'ha messo nero su bianco Claudio Cerasa questa mattina sul Foglio:
E invece: che non sia così, se ne è accorto anche Paolo Madron di Lettera43. Tanto da intitolare il suo editoriale dedicato a Giorgia Meloni "Giorgia Washington". Come volevasi dimostrare, direbbero i matematici.
E insomma: si dirà che sono cose che capitano a Ferragosto, quando c'è sempre qualcuno che rimane a casa a scrollare i social pieni di foto di chi, invece, è in vacanza in posti meravigliosi. E così è capitato a Elly Schlein, costretta a vedere da casa, da semplice spettatrice, ciò che fa Giorgia Meloni insieme ai grandi del mondo.
Magari avrà deciso di chiudere tutto e di rendersi irreperibile insieme alla sua compagna. Ma Schlein avrà trascorso davvero un brutto Ferragosto.
Lei a cercare di fare la pontiera tra Matteo Renzi, Carlo Calenda, Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli cercando di disarmare ora un Vincenzo De Luca ora un Michele Emiliano, mentre quella lì, la sua diretta concorrente, a incassare i complimenti del padrone della Casa Bianca e dei leader europei, ad abbracciarsi con Zelensky e a vedere la proposta italiana di allargare gli effetti dell'articolo 5 della Nato anche all'Ucraina.
Triste destino: c'è chi fa la storia. E chi la geografia, muovendosi tra una regione al voto e l'altra, attenta a non offendere un cacicco o un alleato. E a mettere nero su bianco che in Toscana, sì: il reddito di cittadinanza regionale si farà!
E così, questa mattina, a scrivere le cose come stanno, tra gli altri, è stato Michele Magno sul Foglio:
Ma non è tutto. Ancora Magno affonda il colpo in questo modo:
Il riferimento è all'ultimo post della segretaria dem
Per Magno, è davvero troppo:
Michele Magno giunge alla conclusione che più che a un partito, il Pd somiglia a un movimento d'opinione.
E quindi: trovandosi evidentemente d'accordo, Paolo Madron di Lettera43 ha intitolato il suo fondo su Giorgia Meloni "Giorgia Washington". Del resto, il presidente degli Stati Uniti ha elogiato il nostro presidente del Consiglio con queste parole:
E lui ha aggiunto:
E sembra "Giorgia Washington" soprattutto se paragonata alla sua diretta antagonista in Italia:
La conclusione, allora, non può essere che questa:
E chissà se ne varrà la pena. Intanto, c'est la vie.