Libidine, doppia libidine, libidine coi fiocchi: non c'è estate senza Jerry Calà. Oggi, l'attore nato a Catania nel 1951 è stato intervistato da Enrico Galletti del Corriere della Sera. E ha parlato anche dei rapporti che lui e gli altri artisti hanno con i politici.
Del resto, nei giorni di questo Ferragosto 2025, Calà è stato "pizzicato" a Capri mentre, vestito uguale a lui, con un pantalone bianco e una camicia blu, cantava per Matteo Renzi e la sua famiglia all'Anema e Core.
Quindi, è abituato ad avere a che fare anche con gli uomini e le donne delle nostre istituzioni. E, a dirla tutta, sul CorSera, ha dimostrato, come loro, di cavarsela anche nel parlare un po' politichese.
Jerry Calà ha confessato al Corriere di vivere in maniera molto gioiosa la sua popolarità. Del resto, dal 1983, anno del mitico film di Carlo Vanzina "Sapore di mare", non gli manca certo e il suo carattere lo porta sempre ad avere un rapporto molto stretto con i suoi fan.
Ma con i politici, come si regola? Il 12 agosto ha fatto tappa a Capri, all'Anema e Core. E quella sera, ad applaudirlo e a ballare al ritmo delle sue canzoni, c'era anche Matteo Renzi.
E quindi, nulla di strano. Anche se quando Galletti gli ha fatto la domanda diretta: ma che c'azzecca la politica con il vostro lavoro? lui ha risposto così:
Poi, Calà ha dato anche prova di saper masticare un buon politichese quando, riguardo ai suoi colleghi, si è rifugiato in un "non lo so, diciamo così".
Sta di fatto che Jerry Calà ha confessato di avere anche un amico nel mondo della politica. Si tratta del Governatore del Veneto Luca Zaia:
Del resto, oltre che un amministratore molto apprezzato, Zaia condivide con Calà anche la passione per la musica. Da ragazzo, prima di dedicarsi alla politica, il "Doge" si pagava gli studi facendo il pr per le discoteche.
In ogni caso, a un re dell'estate italiana, era impossibile non chiedere cosa ne pensasse della polemica che sta tenendo banco in quest'estate 2025 in Italia: quella delle presunte spiagge vuote:
In ogni caso, rispetto ai tempi descritti dal suo "Sapore di mare", rispetto ai tempi che vedevano gli italiani andare in villeggiatura, il mondo è completamente cambiato:
Secondo Calà, l'unica cosa che è rimasta identica rispetto alle estati di qualche anno fa sono i "figli di papà":