22 Aug, 2025 - 10:20

Un brufolo nero nel panorama di Firenze

Un brufolo nero nel panorama di Firenze

Da qualche giorno Firenze si interroga su uno scatolone nero che svetta in uno dei punti più delicati e riconoscibili del tessuto urbano, tra lungarno Vespucci e il quartiere di Porta al Prato. È qui che sorgeva il vecchio “Comunale”, il teatro storico che ha ospitato il Maggio Musicale e i grandi concerti sinfonici prima del trasferimento delle attività al nuovo Teatro dell’Opera.

Firenze si chiede come è possibile che siano stati concessi i permessi per costruire una struttura del genere nel salotto buono. Il dossier ex Comunale risale al 2014, con i primi embrioni di progetti per una riconversione dell’edificio. I permessi ci sono tutti, quelli di Regione, Soprintendenza, Città metropolitana e Comune. 

Tutto in regola per lo scatolone scuro che sorge nel centro della città

In una relazione urbanistica si legge che “in via preliminare ha rilevato che il progetto s’inserisce organicamente nel tessuto esistente, reinterpretando i caratteri morfologici d’impianto ottocentesco, garantendo qualità architettonica e, nonostante la notevole consistenza volumetrica, prevedendo una armonica articolazione tra spazi aperti e costruito. Il progetto risulta coerente con la salvaguardia delle visuali panoramiche, in quanto prevede il raggiungimento della massima altezza (29,7) per i soli volumi corrispondenti alla collocazione dell’attuale torre scenica”.

I fiorentini, con la consueta ironia, lo hanno ribattezzato “brufolo nero” ma è possibile che non siano riusciti a schiacciarlo fin dall’inizio? Ci fossero stati gli umarelli forse si sarebbero accorti prima di qualche architetto pentito.

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