23 Aug, 2025 - 10:52

Gli anarchici contro Libero e Il Tempo per le inchieste sui rapporti tra Hamas e la sinistra? Cosa è successo

Gli anarchici contro Libero e Il Tempo per le inchieste sui rapporti tra Hamas e la sinistra? Cosa è successo

Subito dopo lo sgombero del Leoncavallo, il centro sociale storico di Milano, nelle redazioni di Libero e de Il Tempo, è arrivata una lettera minatoria firmata dagli anarchici in cui sono stati presi di mira i direttori Daniele Capezzone e Tommaso Cerno, l'editore Giampaolo Angelucci e il vicepresidente del gruppo Andrea Pasini:

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Servi del potere, morirete!

Ieri anche la premier Giorgia Meloni ha fatto pervenire la sua solidarietà:

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Apprendo la notizia di una lettera di minacce di morte recapitata alla redazione del quotidiano Il Tempo, che sarebbe stata firmata da ambienti anarchici. In attesa delle verifiche necessarie da parte delle autorità competenti, desidero esprimere la mia solidarietà al direttore Tommaso Cerno e a tutta la redazione. Minacce di questo tipo non sono solo ignobili, ma rappresentano un attacco diretto all’informazione e alla libertà di espressione. E non potranno mai piegare chi ha scelto di fare il proprio lavoro con coraggio e serietà

Elly Schlein, la segretaria del partito più importante dell'opposizione e il suo delegato "all'informazione, alla cultura, alle culture e alla memoria" Sandro Ruotolo, invece, si sono distratti.

Ma tant'è: oggi, con un'intervista rilasciata al Giornale, proprio Tommaso Cerno ha dato una possibile spiegazione sul perché lui, Capezzone, Angelucci e Pasini sono finiti nel mirino.

Libero e Il Tempo nel mirino degli anarchici per le inchieste sui rapporti tra Hamas e la sinistra?

Tommaso Cerno, a Massimiliano Scafi del Giornale, ha assicurato che non sarà certo una lettera minatoria a fermare il suo lavoro. Ma non solo: ha svelato anche la spiegazione che si è dato su quanto accaduto. Secondo il direttore del Tempo, le inchieste che sta promuovendo sui legami che intercorrono tra Hamas e le sigle di estrema sinistra italiane stanno dando fastidio a qualcuno: 

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Io condanno gli eccessi e i massacri compiuti a Gaza, sono da sempre a favore della pace e della soluzione due popoli due Stati, rispetto Abu Mazen eccetera. Ma quello su cui cerchiamo di fare luce è un'altra cosa. E cioè i rapporti tra alcuni centri sociali italiani e i terroristi di Hamas e sui progetti per favorire la crescita di una comunità islamica radicalizzata nel nostro Paese che magari domani o dopodomani ricambierà il favore e potrà votare a sinistra

Cerno, poi, ha rispedito al mittente anche l'accusa di aver attirato le "attenzioni" degli anarchici con un giornalismo sensazionalistico:

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A quest'accusa rispondo che sono migliaia gli italiani che ci incoraggiano e solidarizzano con le nostre battaglie contro le infiltrazioni di Hamas nella politica e sulla difesa della legalità e delle forze dell'ordine contro i criminali

Se c'è una violenza, anche verbale, Cerno la mette sul conto di altri:

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Purtroppo quest'episodio riflette il clima di un Paese in cui chi esprime un'idea diversa dal pensiero dominante sul bene e sul male viene additato come un bersaglio

Il caso Cospito, l'altra possibile chiave di lettura

Sta di fatto che quella dei presunti legami tra Hamas e l'estrema sinistra italiana può essere solo una delle spiegazioni delle minacce fatte pervenire dagli anarchici a Cerno, Capezzone e al gruppo Angelucci.

Il direttore del Tempo, infatti, all'epoca del caso di Alfredo Cospito, l'anarchico che si stava facendo morire in carcere con uno sciopero della fame, fu molto duro. Ma anche su questo fronte, la risposta del giornalista non è tardata ad arrivare:

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Il suo era uno sciopero della fame finto: era ingrassato prima di cominciarlo. Era tutta una manovra per provocare un caso e far abolire il 41 bis, il carcere speciale per i condannati più pericolosi, mafiosi e terroristi

 

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