Il Comune di Milano vuole dare gratis un nuovo spazio al centro sociale che fino a giovedì scorso ha avuto come base il Leoncavallo?
Se lo chiede Libero non mancando di notare che mentre Palazzo Marino si attiva tanto per gli occupanti di estrema sinistra, ben 4500 famiglie che avevano acquistato la casa nei palazzi in costruzione, continuano ad essere delle anime del Purgatorio.
In che senso? Per loro, nessuno spende una parola. Eppure, l'inchiesta che era partita volendo "terremotare il sistema-Milano", per ora, ha visto sei arresti su sei annullati dal tribunale del Riesame. Ma ancora tutti i cantieri sequestrati sine die.
Giorgia Petani di Libero ha riportato le parole della vicesindaca meneghina Anna Scavuzzo per giungere a questa conclusione: mentre in migliaia sono senza casa per i cantieri bloccati dalla magistratura, Sala ne vuole affidare subito un'altra al Leoncavallo:
Insomma: per Libero, il Comune si sarebbe subito messo in moto con un vero e proprio assist per appianare la situazione dei leoncavallini ad appena tre giorni dallo sfratto. Mentre migliaia di famiglie che hanno acquistato regolarmente la casa, rimangono senza alcuna risposta dopo l'inizio dell'inchiesta sull'urbanistica milanese.
Era inevitabile: l'attivismo del Comune ha fatto accendere subito le polemiche. Perché chiudendo un centro sociale da una parte per aprirlo da un'altra, evidentemente, non risolve le questioni di fondo che hanno portato allo sgombero. E poi perché, contemporaneamente, a Milano, ci sono ben 4500 famiglie che sono rimaste appese alle decisioni della magistratura: aprendo l'inchiesta sull'urbanistica, ha messo sotto sequestro i cantieri che servivano a costruire i loro palazzi.
Il Comitato Famiglie Sospese, allora, ha fatto già pervenire il suo grido di dolore:
Uno degli acquirenti ha poi aggiunto il carico da novanta:
A questo grido di dolore raccolto da Libero, si è unito anche quello del presidente dei senatori di Forza Italia Maurizio Gasparri: