Ora c'è da fare una sola cosa, secondo i vip dell'estrema sinistra italiana: fare in modo che la missione della Global Sumud Flotilla vada in porto. Che le navi piene di viveri e di aiuti per Gaza raggiungano l'obiettivo di scongiurare la carestia che sta colpendo la Striscia.
Del resto, lo dice l'Onu che da quelle parti c'è una carestia creata dall'uomo. C'è, quindi, da fidarsi, ai tempi dell'Onu di una delle loro ultime icone: Francesca Albanese.
La chiamata alle armi, allora, è già partita. Anche se, a dire la verità, non si capisce bene se i vip sono chiamati a dare solo un sostegno morale, mettendoci la faccia sulla prossima campagna navale, oppure anche un sostegno un pochino più concreto: economico e fisico, salpando loro stessi sulle navi che vogliono raggiungere Gaza. O quantomeno mettendoci la benzina.
Alla fine, non è dato sapere se qualcuno di loro lascerà davvero le proprie case per prendere il mare alla volta del Medio Oriente in fiamme.
Ma tant'è: sui social, è già tutto un fiorire di like e applausi.
I vip italiani per la missione Global Sumud Flotilla a favore di Gaza
A suonare la carica per la flottiglia che dovrebbe salpare alla volta di Gaza con l'obiettivo di mandare viveri e aiuti umanitari alla popolazione stremata da quasi due anni di guerra e bombardamenti e ora messa ulteriormente in pericolo dalla scelta del governo Netanyahu di entrare a Gaza City è uno dei vip di ultima generazione del mondo della sinistra italiana: lo scrittore Lorenzo Tosa, oltre 700 mila follower solo su Facebook.
Ieri, è stato lui a voler ringraziare tutte quelle personalità che si stanno dando da fare per Gaza:
Si stanno moltiplicando gli appelli di personalità della società civile e dello spettacolo a sostegno di Global Sumud Flotilla, la spedizione navale internazionale che si prepara a rompere l’assedio israeliano su Gaza carica di aiuti umanitari e cibo. Solo nelle ultime ore e negli ultimi giorni hanno preso coraggiosamente posizione - sì, perché ci vuole coraggio - tra gli altri lo storico Alessandro Barbero, il fumettista Zerocalcare, il gruppo musicale I Patagarri, quelli che al Primo maggio hanno cantato “Free Palestine”, gli attori Elena Sofia Ricci, Claudio Santamaria e Anna Foglietta, donna straordinaria che è ormai a tutti gli effetti un’attivista per Gaza e per i bambini palestinesi (e non solo). A loro, a tutti loro, voglio dire Grazie per averci messo la faccia, la propria visibilità, per la madre di tutte le cause oggi. Con Global Sumud Flotilla. Con chi è ancora capace di essere umano
I vip italiani for free Palestine
E quindi, da
Barbero a Zerocalcare, da Elena Sofia Ricci a Claudio Santamaria, sono davvero tanti i vip italiani pronti, in un modo o nell'altro, se non ad andare per mare, almeno a scendere in campo.
E pazienza se un mesetto fa, sul Foglio, Pierluigi Battista li sbertucciò per benino evocando "il partito del palcoscenico", il Puaa, il Partito Unico degli Attori e delle Attrici:
Se la politica è afona, alzano loro la voce per la causa del momento. Peccato, però, che siano pure controproducenti
E infatti: diciamoci la verità, la missione Global Sumud Flotilla rischia di creare più danni che altro. Intanto perché è altamente improbabile che a Gaza possano attraccare delle navi civili. Poi perché tutto il carico degli aiuti umanitari, se non incanalato secondo le regole imposte da chi ora controlla il territorio della Striscia, rischia di andare perso. O, nella migliore delle ipotesi, rischia di andare in mano agli uomini di Hamas che li sfruttano per rafforzare ancora una volta il loro potere sulla popolazione civile
di Gaza.
Il "Firmamento" dei vip italiani, appello dopo appello
E insomma, bisogna ricordarlo: negli anni, non sono mai mancati gli aiuti internazionali alla Palestina: milioni e milioni di dollari provenienti da tutto il mondo. La tragedia, però, è che dal 2006 sono stati gestiti da un gruppo di criminali che ancora oggi tiene in ostaggio un'intera popolazione.
Ma questo interessa ai vip for Gaza? Per citare Battista, sembra proprio di no:
I nuovi opinion leader del Partito Unico degli Attori e delle Attrici firmano. Firmano, firmano e controfirmano: non contratti, ma appelli. Firmano sempre gli appelli per la difesa dell'ambiente, per i porti aperti, per ogni minoranza (tranne quella ebraica), per qualunque sezione dello scibile umano che abbia bisogno del supporto di un palcoscenico capace di ottenere, ecco la parola chiave, visibilità. Sono i nuovi protagonisti di quella costellazione di intellettuali che nella Prima Repubblica Nello Ajello chiamava beffardamente il Firmamento, l'universo di quelli che firmavano appelli a getto continuo e che godevano pazzamente a nobilitare con la propria presenza qualunque chiamata al fronte dei Buoni
Che sia anche il caso della Global Sumud Flotilla?