Gegè Di Giacomo fu il leggendario batterista, cantante e fantasista che contribuì in modo decisivo alla fortuna del complesso di Renato Carosone, una delle formazioni musicali più innovative e amate della storia italiana. La storia di questa band è quella di un sodalizio artistico capace di fondere tradizione napoletana, jazz, swing e humor teatrale, conquistando le platee di tutto il mondo tra gli anni '50 e '60.
Nato Gennaro Di Giacomo il 14 gennaio 1918 a Napoli, Gegè fu nipote del poeta Salvatore Di Giacomo e fin da bambino mostrò un talento precoce per la musica e il ritmo. Sin dai primi anni, suonava la grancassa e i piatti con il fratello Pino, fino a esibirsi come batterista nei cinema al tempo dei film muti, dove affinò la capacità di improvvisare sonorità davvero uniche. Dopo la Seconda guerra mondiale, si distinse nelle orchestre di Gino Campese, Nello Segurini, Armando Del Cupola e Gino Conte.
Il suo ingresso nel “Trio Carosone” avvenne nel 1949, quando insieme al pianista Renato Carosone e al chitarrista olandese Peter Van Wood rivoluzionò la musica partenopea con un repertorio vivace e contaminato dagli stili internazionali. Gegè si imposa non solo come batterista, ma anche come animatore e showman: celebre la sua esclamazione "CantaNapoli!" che apriva ogni spettacolo, i suoi sketch comici e la capacità di coinvolgere il pubblico con ritmi e trovate di grande inventiva.
Dopo le prime esperienze in trio, il gruppo si allargò: Van Wood lasciò presto la band e Carosone, con Gegè Di Giacomo, iniziò a reclutare musicisti destinati a diventare colonne della formazione.
Ecco i principali componenti storici del complesso Carosone:
Questa formazione, variabile ma sempre di altissimo livello, portò Carosone e il suo complesso a suonare nei migliori teatri d’Italia, d’Europa e d’America, conquistando successi internazionali con brani immortali come “Tu vuò fa’ l’americano”, “Maruzzella”, “O’ sarracino” e “Torero”.
Il gruppo di Carosone e Gegè Di Giacomo si caratterizzò per uno spirito giocoso, una tecnica innovativa e la capacità di fondere culture diverse, facendo ballare e divertire milioni di spettatori fino alla leggendaria notte della Carnegie Hall di New York nel 1957. Il loro influsso travalica i confini del tempo: Gegè Di Giacomo resta simbolo di istrionismo e talento, mentre il complesso Carosone è ancora oggi un riferimento fondamentale per la musica moderna italiana.