E ora? Ora che 1500 artisti appartenenti, per dirla con Nello Ajello, al "Firmamento" (in quanto firmano, firmano, firmano appelli a getto continuo), ora che Marco Bellocchio, Matteo Garrone, Valeria Golino, le sorelle Rohrwacher, Mario Martone, Toni e Beppe Servillo, Carlo Verdone, solo per citarne alcuni, hanno firmato una lettera in cui chiedono alla Biennale di prendere una posizione netta "contro il genocidio" perpetrato da Israele a Gaza? Ora, che 1500 vip hanno chiarito di non volere israeliani tra i piedi e le gondole di Venezia? Ora, Pietrangelo Buttafuoco, direttore della Biennale, come farà a resistere al Puaa, il Partito Unico degli Attori e delle Attrici (copyright di Pierluigi Battista), come farà a resistere all'onda degli indignati col rolex, a quelli pronti ad abbracciare ogni tipo di causa, compresa quella per le minoranze, tranne per quella ebraica?
Certo, la lobby ha ottenuto che Gal Gadot e Gerard Butler, accusati di essere l'una troppo vicina al governo Netaniahu e l'altro di aver sostenuto economicamente l'esercito israeliano, se ne stiano ben lontani dal Lido. Ma al loro posto, Buttafuoco consentirà la presenza di "una delegazione che porti la bandiera palestinese"?
La manifestazione è prevista per sabato, 30 agosto.
Ma intanto, il direttore Buttafuoco che farà?
Farà almeno presente a chi spesso e volentieri confonde Hamas per un'organizzazione caritatevole che da dieci anni si è convertito all'Islam?
E già: perché a Venezia, alla vigilia della Mostra del Cinema, la storia si sta divertendo a consumare uno dei suoi cortocircuiti.
E insomma: V4P, Venice for Palestine. Questo è l'ultimo slogan della gente che piace e che, soprattutto, vuole continuare a piacere. Pietrangelo Buttafuoco, da direttore della Biennale, che ne dice?
Questa mattina, ha tentato di scoprirlo Annalisa Cuzzocrea su Repubblica. Sennonché, nel pieno della missione, le è toccato ricordare che Buttafuoco si è convertito all'Islam. Che, lui che è nato a Catania nel 1963, addirittura si considera "un saraceno". E che, quindi, è quasi un paradosso che gli artisti si preparino a inscenare un'altra "propallata" guardandolo con sospetto.
Certo, non gli perdonano, non possono perdonargli se vogliono essere ancora la gente che piace alla gente, il fatto che comunque è un uomo di destra. Di più: che comunque è un uomo vicino alla premier Giorgia Meloni, "quella che ha i paraocchi", per dirla con Marco Santin, il Gialappa al quale andrebbe consegnata subito, immediatamente la tessera onoraria del Puaa.
Ma tant'è. Oggi Buttafuoco, a proposito del boicottaggio indotto per gli artisti israeliani, l'ha messa così:
Per lui, gli attori israeliani sarebbero i benvenuti. Ma è già troppo tardi per vederli al Lido. Per questo Cuzzocrea l'ha descritto mentre "si aggira sconfortato chiedendo a chi ha lanciato gli appelli per l'esclusione dalla mostra dei due attori considerati troppo vicini ad Israele: ma si sono informati?"
E già: si sono informati? Lo sanno che Buttafuoco, all'epoca della conversione all'Islam (versione sciita) e prese il nome di Giafar al-Siqilli, non ebbe certo la benedizione di Giorgia Meloni?
E comunque: correva il 2015. In Sicilia si votava per le regionali. Il centrodestra doveva scegliere il proprio candidato Governatore. Alla Lega venne in mente di mettere sul tavolo della coalizione il nome di Pietrangelo Buttafuoco. Un intellettuale siciliano molto conosciuto e apprezzato: la quintessenza della sicilianità: what else?
Sta di fatto che all'epoca, a bocciare l'ipotesi-Buttafuoco-Giafar al Siqilli fu proprio Giorgia Meloni, donna-madre-cristiana alla guida di quello che era il partito più piccolo del centrodestra: si impuntò facendo saltare il tavolo:
Buttafuoco, così, vide la sua carriera politica e istituzionale morire prima di nascere. Dovette tornare ai suoi libri nell'attesa di tempi migliori. Che, in ogni caso, sono arrivati. Anche dopo il 2017, quando, partecipando alla Fiera Internazionale del Libro di Teheran, dell'Islam disse:
E comunque: con questa storia alle spalle, ora che il Partito Unico degli Attori e delle Attrici è pronto a scendere in piazza a Venezia sventolando la bandiera della Palestina, Buttafuoco non accetta che si dica che si sia disinteressato della tragedia di Gaza.
Per dimostrare che anche lui è allineato al Puaa, ha ricordato che appena un mese fa, alla presentazione della Mostra, ha citato "Povera Patria" di Franco Battiato:
In ogni caso: Annalisa Cuzzocrea ha segnalato anche che "non vuole cedere agli appelli e contrappelli che considera riflessi condizionati pavloviani di chi dal divano vuole segnalare di essere dalla parte giusta".
Non è stato lui a chiedere all'attrice israeliana Gal Gadot o al suo collega Gerard Butler di non venire alla Mostra. Perché, lui la considera plurale e accogliente, inshallah.