La caravella portoghese (Physalia physalis) non è una medusa, ma un sifonoforo, ovvero una colonia di polipi specializzati che collaborano tra loro. I suoi tentacoli, di colore blu-viola e lunghi anche decine di metri, sono molto velenosi e possono causare gravi reazioni in caso di contatto.
Negli ultimi anni, la caravella portoghese è stata avvistata in diverse regioni italiane, soprattutto in Sicilia, Sardegna e Liguria.
La presenza della caravella portoghese viene favorita dall’aumento delle temperature e dalle correnti marine, perciò le regioni meridionali e le isole sono le più esposte.
L’innalzamento della temperatura del mare, causato dal cambiamento climatico, ha reso il Mediterraneo un ambiente più favorevole per la diffusione della caravella portoghese. In origine questo organismo viveva nel Golfo del Messico, nell’Oceano Indiano e nel Mar dei Caraibi, ma ormai è considerato una specie aliena che popola le acque europee.
Durante le estati particolarmente calde, le correnti possono trasportare le colonie anche verso le coste italiane. Gli esperti confermano che il rischio cresce tra giugno e settembre.
Le spiagge più a rischio sono quindi:
I comuni costieri e le autorità locali, in caso di avvistamenti, possono esporre cartelli e bandiere di avvertimento, invitando i bagnanti a prestare la massima attenzione.
In caso di avvistamento sulla spiaggia o in mare, non toccarla mai, anche quando sembra morta. Le sue tossine rimangono attive per giorni. Segnala sempre la presenza alle autorità e agli altri bagnanti.
Scopri cosa succede se ti punge una caravella portoghese