Tra i rituali di fine estate, come ha ricordato Filippo Ceccarelli oggi su Repubblica, c'è quello della notizia, o meglio della fakenews, della vendita di Villa Certosa, la villona sarda di Silvio Berlusconi, scenario privilegiato di tante stagioni politiche.
Non arriva settembre se dalla Sardegna non fanno sapere che è in procinto di passare di mano. Since 2012: ormai, sono 13 anni che la villa è ufficialmente in vendita. Ma, gira e rigira, tutti la vogliono ma nessuno se la piglia: siamo ancora al nulla di fatto. Stavolta addirittura con nota ufficiale della real casa di Arcore:
hanno spiegato i figli del Cavaliere.
C'è da pazientare ancora: dall'arabo pronto a subentrare ai 500 milioni che servirebbero per chiudere l'affare, tutto è ancora ridotto a ultima chiacchiera d'ombrellone.
Tuttavia, a veder bene, un nuovo particolare ci sarebbe: Villa Certosa, visto ciò che passa oggi il convento geopolitico internazionale, potrebbe assumere ancora più valore se si pensa che proprio lì, nella Versailles italiana, rischiò di rimanerci secco niente di meno che Vladimir Putin.
Il particolare non poteva essere disseppelito che da Filippo Ceccarelli, il giornalista che ha fatto della memoria storica la sua cifra. Tanto più che è stata coltivata per decenni incrementando giorno dopo giorno un archivio che sarà una manna dal cielo per gli storici di domani. Per completezza d'informazione: già da un po', è stato donato al polo bibliotecario parlamentare.
E comunque: proprio lui, Vladimir Putin, Bad Vlad, il dittatore più feroce del mondo, rischiò la vita qualche estate fa a Villa Certosa.
ha ricordato Ceccarelli, le cui doti memorative evidentemente sono anche un fatto di geni se è vero (come è vero) che fu suo nonno Giuseppe, un appassionato romanista (inteso come cultore delle cose di Roma) tanto da farsi riconoscere col nome di Ceccarius, a trasmettergli l'arte di conservare tutto ciò che un domani sarebbe potuto servire a ricordare. O, quantomeno, a non dimenticare.
E quindi: oggi, davanti all'ennesima notizia della vendita-bluff di Villa Certosa, sono venuti buoni quei fuochi che, per un pelo, tra una canzone di Apicella, un tuffo in piscina e un brindisi di un'estate ormai lontana, non hanno cambiato la storia del mondo.
E insomma: vanno bene tra gli ospiti illustri della villa Noemi Letizia, la sua amica "Braciulona", Bush, Blair, Aznar, Bocelli, il Bagaglino, Tarantini. Ma vuoi mettere Putin, l'uomo che sta stravolgendo l'ordine mondiale? Fu invitato (la prima volta) nel 2003 a trascorrere le vacanze nella dimora estiva di Berlusconi.
E Linkiesta, una volta, ebbe a rimarcare che lo zar si presentò in Sardegna con moglie e figlie "facendosi precedere da una mezza flottiglia comprendente l’incrociatore lanciamissili Moskva (poi affondato nel Mar Nero dagli ucraini), il cacciatorpediniere Smetlivy e la nave appoggio Bubnov".
Non solo: per l'occasione, "furono organizzate delle manovre al largo della costa sarda nelle quali i russi mostrarono in azione, con la speranza di venderlo all’Italia, anche il nuovo aereo antincendio BE-200. Venne poi fuori che al quartier generale della Nato non erano stati poi così contenti di tale esibizione di mezzi militari..."
Come dire: la Storia è passata prima da Villa Certosa. Attraverso le sue 126 stanze, l'anfiteatro, il vulcano con telecomando, la serra delle farfalle brasiliane, le sculture, la balena che sembrava uscita da un fumetto Disney che spruzzava a comando, finanche il bunker sottomarino: presagio di giorni peggiori. E forse per questo, oggi, all'interno di un pacchetto immobiliare difficile da piazzare sul mercato.