L’INPS, con la circolare n. 102 del 16 giugno 2025, ha dettato le istruzioni operative per disciplinare il bonus Giorgetti, introdotto dalla legge di Bilancio 2025 (legge 30 dicembre 2024, n. 207, art. 1, comma 161). L’incentivo al "post-pensionamento" permette un riassetto delle condizioni salariali, una strategia messa a punto dal governo per favorire la permanenza dei lavoratori più anziani nel mercato del lavoro.
Si tratta di una semplificazione nell’aumento dello stipendio che deriva dalla quota dei contributi a loro carico, concepita per attrarre i lavoratori che ritardano la pensione rinunciando all’accredito contributivo previsto dall’IVS (Invalidità, Vecchiaia e Superstiti).
Per questo motivo, sono ammessi al bonus Giorgetti i lavoratori pubblici e privati iscritti all’AGO o a forme sostitutive ed esclusive che maturano i requisiti per la pensione anticipata ordinaria o Quota 102 entro il 31 dicembre 2025. Ma perché c’è chi riceve l’aumento in busta paga a settembre e chi deve attendere febbraio 2026?
Per capire nel dettaglio tutte le novità e le tempistiche del bonus, vi invitiamo a guardare il video “bonus Giorgetti 2025: Ecco cosa cambia, tutte le novità INPS”, pubblicato da RadioUCI Redazione
L'adesione all'incentivo per il post-pensionamento è una scelta importante, poiché prevede il trasferimento della quota dei contributi previdenziali a carico del lavoratore direttamente in busta paga.
Per questo motivo, l'importo viene riconosciuto al netto e non concorre alla formazione del reddito imponibile ai fini fiscali, come previsto dal TUIR (articolo 51, comma 2, lettera i-bis, DPR 917/1986).
È fondamentale chiarire che la posizione assicurativa del lavoratore non viene compromessa: essa resta infatti alimentata grazie alla quota di contributi a carico del datore di lavoro.
In questo modo si garantisce la continuità contributiva e si evitano "buchi contributivi" che potrebbero ridurre l'importo della pensione futura.
Il bonus Giorgetti è riconosciuto fino al momento in cui il lavoratore si trova in una delle seguenti condizioni:
L'obiettivo del governo con questo provvedimento è incoraggiare i lavoratori a rimanere attivi, mantenendo la produttività e limitando l'incremento del numero di pensionati.
Questo spostamento riguarda sia i dipendenti che le imprese, che continuano a versare la quota assicurativa all'INPS.
Mantenendo le persone al lavoro, si salvaguarda il potere d'acquisto, poiché la differenza tra stipendio e pensione comporta una riduzione dell'assegno netto tra il 25% e il 40%.
Il bonus è accessibile ai lavoratori che maturano i requisiti per due specifiche tipologie di pensione anticipata:
Come chiarito dalla circolare INPS n. 102, le tempistiche di pagamento dell’incentivo per chi posticipa la pensione dipendono dalla data di presentazione della domanda e dalla data di maturazione dei requisiti.
La prima data utile per il pagamento varia a seconda della categoria del lavoratore:
Di conseguenza, se la domanda viene presentata prima della scadenza, il lavoratore dovrà attendere la prima data utile. Ad esempio, il pagamento per i privati potrà avvenire non prima di febbraio 2026 e per i pubblici non prima di aprile 2026.
Tuttavia, chi presenta la domanda dopo aver già maturato i requisiti può ricevere il Bonus molto prima, dal mese successivo alla richiesta, con la possibilità di vederlo accreditato in busta paga già a settembre 2025.
Questa differenza fa sì che alcuni lavoratori ricevano l'importo in tempi rapidi, mentre altri debbano attendere la data stabilita dalla legge.
Il bonus Giorgetti è un incentivo introdotto per favorire la permanenza dei lavoratori più anziani nel mercato del lavoro. Qui rispondiamo ad alcune domande pratiche che i lettori si pongono più spesso.