E anche questa volta, i dati sul lavoro peggioreranno il prossimo mese. Niente da fare per sinistra, Cgil e gufi vari. Gli ultimi dati diffusi dall'Istat sono ancora una volta positivi. Mai come negli ultimi anni, secondo l'istituto di statistiche, in Italia, si sono contati più occupati e la disoccupazione è stata così bassa.
Dal punto di vista politico, è proprio il caso di dire che Giorgia Meloni fa "schiattare" d'invidia i suoi oppositori, da Elly Schlein a Giuseppe Conte, da Matteo Renzi alla premiata ditta Angelo Bonelli & Nicola Fratoianni, che ogni giorno si affannano a descrivere un quadro a tinte fosche sul piano dell'economia.
Giorgia Meloni fa morire dall'invidia l'opposizione: cosa dicono i dati Istat
Ma andiamo con ordine: cosa dicono i dati Istat diffusi oggi e che hanno permesso alla premier di correre al cellulare e scrivere l'ennesimo post di soddisfazione per come si sta sviluppando il mercato del lavoro italiano?
Ecco, alla lettera, cosa ha scritto l'Istat:
A luglio 2025, su base mensile, la crescita di occupati e inattivi si associa al calo dei disoccupati. L’aumento degli occupati (+0,1%, pari a +13mila unità) coinvolge gli uomini, i dipendenti (permanenti e a termine), i 15-24enni e i 35-49enni; gli occupati invece diminuiscono tra le donne, gli autonomi e nelle altre classi d’età. Il tasso di occupazione sale al 62,8% (+0,1 punti)
Per l'Italia è il record assoluto: mai nel nostro Paese hanno avuto un impiego tante persone. E che il trend continua a essere positivo lo conferma anche un'altra annotazione dell'istituto di statistica:
Anche confrontando il trimestre maggio-luglio 2025 con quello precedente (febbraio-aprile 2025) si osserva un incremento nel numero di occupati (+0,2%, pari a +51mila unità)
Dato, poi, che le notizie positive ne "chiamano" altrettante, l'Istat sottolinea che "rispetto al trimestre precedente, crescono anche le persone in cerca di lavoro (+1,8%, pari a +28mila unità) e diminuiscono gli inattivi di 15-64 anni (-0,5%, pari a -67mila unità)"
Insomma: con più lavoro in giro, anche chi non è impiegato ha più fiducia di trovarne uno. E, last but not least: la crescita è costante anche nel lungo periodo:
A luglio 2025, il numero di occupati supera quello di luglio 2024 dello 0,9% (+218mila unità); l’aumento riguarda gli uomini, le donne, i 25-34enni e chi ha almeno 50 anni, a fronte di una diminuzione nelle altre classi d’età. Il tasso di occupazione, in un anno, sale di 0,4 punti percentuali
Naturalmente, non tutto è perfetto. In Italia si scontano salari ancora troppo bassi; tra Nord e Sud c'è ancora un gap notevole; tra uomini e donne, le differenze permangono. Però è anche vero che la situazione non è mai stata tanto positiva come oggi.
La reazione di Giorgia Meloni ai dati Istat sul lavoro
E così, Giorgia Meloni può sorridere. Venuta a conoscenza degli ultimi dati Istat sul lavoro, è corsa a scrivere questo post:
Secondo l’ultima rilevazione Istat, anche a luglio arrivano segnali positivi dal mondo del lavoro: il tasso di occupazione sale al 62,8% e quello di disoccupazione scende al 6%. Rispetto a luglio 2024, si registrano 218mila occupati in più, con una crescita trainata soprattutto dai contratti a tempo indeterminato. Numeri incoraggianti, che confermano l’efficacia delle misure messe in campo e ci spingono a proseguire con determinazione su questa strada: più opportunità, più lavoro, più crescita per l’Italia
La reazione dei leader dell'opposizione ai dati Istat sul lavoro
E dall'opposizione, che commenti sono arrivati agli ultimi dati Istat sul mercato del lavoro italiano?
Per ora, silenzio assoluto da parte dei leader, parla solamente qualche luogotenente.
Raffaella Paita di Italia Viva, ad esempio:
Giorgia Meloni si accorge dell'esistenza dell'Istat a giorni alterni. Due giorni fa neanche una parola sul carrello della spesa, salito del 3,5%, e sul pil stagnante. Oggi, invece, sul lavoro arriva l'autocelebrazione social. Meloni fa il gioco delle tre carte: seleziona i dati, dimenticando quelli negativi. Gli italiani fanno sempre più fatica a fare la spesa e a prenotare un'analisi per malattie anche gravi. Ma di tutto questo Meloni non si occupa. Ma i nodi, già con la prossima legge di bilancio, verranno al pettine, e gli italiani se ne stanno accorgendo
E Il Movimento Cinque Stelle poteva mancare di mandare il pallone in tribuna? Elisa Pirro, capogruppo in commissione Bilancio del Senato: