02 Sep, 2025 - 15:32

"Mia Moglie", fine di un abuso durato sei anni

In collaborazione con
Sofia Bendaj
"Mia Moglie", fine di un abuso durato sei anni

‘Buona notte col pezzo forte di mia moglie’ ‘C’è qualcuno che vuole scambiare le foto?’ ‘Cosa fareste a mia moglie? ‘La mia compagna ama giocare col lato B’ ‘Mia moglie, cosa pensate commenti liberi’ ‘Lei dorme e io osservo’. Sembrerebbe impensabile nel 2025, ma eccoci nuovamente di fronte ad un caso di violazione della privacy e violenza di genere. 32 mila uomini per 6 anni condividevano in un gruppo Facebook denominato ‘Mia moglie’ immagini in cui ritraevano mogli, fidanzate,compagne o amiche.

 Migliaia di uomini iscritti a questo canale, dove senza alcun tipo di indignazione e consenso pubblicavano donne ritratte in costume da bagno, in intimo o anche solo mentre cucinano o riposano sul divano. Migliaia di profili, alcuni falsi mentre altri con nome e cognome , con commenti volgari e sessisti, dove la donna diventa solo un trofeo e un oggetto da condividere.

La denuncia che ha smascherato il revenge porn

A segnalare il profilo migliaia di persone e profili online, tra cui ‘No Justice no peace’ e quello di Carolina Capria, ‘L'ha scritto una femmina’. Grazie al potere mediatico di queste figure, Meta ha provveduto alla cancellazione del gruppo Facebook. Sicuramente una vittoria , ma la guerra continua. Sono tuttora presenti dei gruppi privati e nascosti Facebook e Telegram, con tanto di selezione per chi vuole parteciparvi. La denuncia di un gruppo, presente da ben 6 anni, è solo la punta dell’iceberg, ma questo non porrà fine al fenomeno del revenge porn.

Le donne per le donne

Migliaia di donne hanno scoperto che alcune loro foto erano state pubblicate in anonimato e commentate in questo gruppo. Donne i cui diritti sono stati violati a causa di uomini che si sentono potenti davanti a tutto, anche alla legge. Un Trend virale su Tiktok prova a dare una mano a queste ragazze, aiutandole a ridurre l’impatto emotivo e a non sentirsi sole.

Migliaia di ragazze hanno pubblicato un video di loro allo specchio scrivendo ‘ Volevo dire alle donne cui i loro uomini condividevano foto/video sui social che se abbiamo un corpo simile potete tranquillamente dire che sono io’ Anche se la chiusura del gruppo non basterà sicuramente a fermare il revenge porn, la voce delle donne può diventare l’inizio di un cambiamento culturale. E’ un grido collettivo : non siamo sole e non siamo complici, siamo donne per le donne.

Cosa fare se si è vittime di un revenge porn?

Ecco alcuni consigli utili su come comportarsi se si scopre di essere vittime di un revenge porn:

● Conserva le prove: fai screenshot delle immagini o dei video pubblicati, includendo il nome di chi lo ha pubblicato, data e ora della pubblicazione;

● Segnala subito i contenuti per violazione della privacy o per ‘revenge porn’

● Denuncia alle autorità: Sporgi denuncia presso i Carabinieri o la Polizia Postale, il revenge porn in italia è reato ( art. 612- ter del Codice Penale, introdotta nel 2019) La pena può variare da 1 a 6 anni di carcere con multe dai 5.000 ai 15.000 euro

● Cerca supporto: è a disposizione il numero nazionale 1522 che offre assistenza gratuita a tutte le vittime di violenza o stalking, anche digitale Il revenge porn è un crimine e va punito, riconoscerlo e denunciarlo è il primo passo per fermarlo. 

A cura di Sofia Bendaj

LEGGI ANCHE