03 Sep, 2025 - 07:02

Nordio alla Mostra del Cinema di Venezia per "Portobello": "I magistrati che sbagliano devono cambiare mestiere"

Nordio alla Mostra del Cinema di Venezia per "Portobello": "I magistrati che sbagliano devono cambiare mestiere"

A Venezia, subito dopo la visione di "Portobello", la serie tv di Marco Bellocchio che racconta la storia di Enzo Tortora, il presentatore tv processato, condannato e alla fine assolto dall'infamante accusa di essere colluso con la camorra, il ministro della Giustizia Carlo Nordio è tornato a parlare della sua riforma che la prossima primavera sarà al centro del referendum costituzionale.

Ma non solo: il Guardasigilli ha rilanciato. Il suo intento non è solo quello di riformare la magistratura separando le carriere tra giudici e pm. Ma anche quello di arrivare al punto in cui i magistrati che si macchiano di errori clamorosi e reiterati devono cambiare mestiere.

Ha detto proprio così: chi non conserva un minimo di imparzialità, chi non legge le carte, chi si fa guidare dai propri pregiudizi, non potrà più indossare la toga.

I magistrati che secondo Nordio dovranno cambiare mestiere

Ma come mai Carlo Nordio è tornato con il carico da novanta sull'argomento toghe? Certo, la visione delle prime puntate della serie "Portobello" di Marco Bellocchio ha senz'altro "stimolato" il ministro a mostrarsi più incisivo che mai.

Del resto, i magistrati che inquisirono e condannarono ingiustamente Enzo Tortora, a differenza di chi lo assolse (Michele Morello), fecero tutti incredibilmente carriera (uno addirittura eletto dai suoi colleghi nel Csm). Ma, a dirla tutta, nel 2014, il pm della requisitoria contro il presentatore, Diego Marmo, si sentì anche in dovere di chiedere scusa:

virgolette
Ho richiesto la condanna di un uomo dichiarato innocente con sentenza passata in giudicato. E adesso, dopo trent’anni, è arrivato il momento. Mi sono portato dentro questo tormento troppo a lungo. Chiedo scusa alla famiglia di Enzo Tortora per quello che ho fatto. Agii in perfetta buona fede

Ecco: questo potrà bastare in futuro? Secondo il ministro Nordio, no.

Le dichiarazioni del Guardasigilli alla Mostra del Cinema di Venezia

Ma cosa ha detto nello specifico Nordio a Venezia? 

virgolette
L'opera di Bellocchio è una fedele ricostruzione di una vicenda estremamente dolorosa che dovrebbe farci riflettere sulla carcerazione preventiva, sul fatto che molte persone entrano in carcere salvo poi essere riconosciute innocenti, che una parte cospicua della nostra popolazione carceraria è in attesa di giudizio, che molte indagini vengono fatte frettolosamente e quando si rimedia ai danni, nessuno potrà però restituire ciò che è stato perso, né riparare al dolore subito

Ma è stato alla domanda se i magistrati devono pagare gli errori in prima persona come capita ai professionisti negli altri campi che è arrivata la risposta più significativa del Guardasigilli:

virgolette
No, è difficile dire che un magistrato possa pagare pecuniariamente per i propri errori, anche perché sono tutti assicurati. Per il magistrato che sbaglia perché non conosce le leggi o perché non conosce le carte, che sono i due momenti fondamentali del processo, o che, per ottusità preconcetta, manda in prigione degli innocenti, è inutile pensare che possa pagare con il portafoglio: deve pagare con la carriera, deve cambiare mestiere

Nei prossimi mesi si verificherà se quello di Nordio è stato solo uno "sfogo" cinematografico. Intanto, ha già incassato un commento non troppo fiducioso da parte del vicepresidente della commissione Giustizia alla Camera in quota Forza Italia, Enrico Costa:

virgolette
Il ministro Nordio dice che il magistrato che sbaglia non deve pagare pecuniariamente, ma a livello di carriera. Giusto, ma come si può far rispondere il magistrato a livello di carriera, se le valutazioni di professionalità vertono su atti selezionati 'a campione'? Se nel 'campione' non compaiono gli arresti ingiusti, chi ha sbagliato prosegue indisturbato la sua carriera. Avevo proposto che il fascicolo contenesse tutti gli atti del magistrato e i loro esiti, ma le toghe di via Arenula, unite a quelle del Csm, hanno rigettato questa proposta. Auspico che alle parole odierne di Nordio seguano norme conseguenti”
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