Leo Dell'Orco è stato il compagno più vicino e fedele di Giorgio Armani, non solo nella vita privata ma anche nel percorso professionale, fino alla morte dello stilista il 4 settembre 2025. Uomo riservato, Leo ha rappresentato per decenni una presenza discreta e costante all’interno dell’universo Armani.
Pantaleo “Leo” Dell’Orco, nato a Bisceglie, in provincia di Bari, il 2 novembre 1952, è stato responsabile dell’ufficio stile uomo del Gruppo Armani e braccio destro del maestro. Con una carriera iniziata negli anni Settanta, Leo si è distinto per il talento creativo e la dedizione, diventando progressivamente l’uomo di fiducia di Armani sia nelle decisioni strategiche che nelle questioni più intime.
Dal 2019 è diventato anche presidente del consiglio di amministrazione della Pallacanestro Olimpia Milano, società sportiva controllata da Armani, contribuendo ai successi della squadra con impegno e passione. Leo ha sempre preferito “stare dietro le quinte e fare le cose importanti da lì”, evitando la ribalta e limitando le apparizioni pubbliche. Nella biografia “Per amore”, Armani lo ha descritto come “la persona cui ho affidato i miei pensieri più privati, personali, di lavoro e non, che ha saputo tenere per sé con grande riserbo”. Alla morte di Armani, Dell’Orco è stato riconosciuto come uno dei possibili eredi nella guida stilistica dell’azienda.
La storia tra Giorgio Armani e Leo Dell’Orco è quella di una complicità maturata nel tempo, nata a livello professionale e sfociata in un affetto profondo. Leo è entrato giovanissimo nel gruppo Armani come collaboratore; negli anni, la sua affidabilità, il suo senso estetico e il carattere discreto lo hanno reso insostituibile nelle scelte aziendali e nella vita personale dello stilista. Il loro rapporto, basato sulla fiducia e sulle lunghe ore trascorse insieme per le collezioni uomo, si è rafforzato a tal punto da “vivere praticamente sempre insieme”, come raccontato da Armani stesso.
Armani, in diverse interviste, ha precisato di non definire la relazione con Leo come una storia d’amore romantica: “No, faccio i conti e dico: è inutile essere innamorato e dare poco spazio al tuo amore, perché lo spazio non ce l’ho. Salvo l’affetto profondo per Leo Dell’Orco, che vive da anni insieme a me, e rappresenta la persona a me più vicina”. Un episodio significativo è legato all’incendio di Pantelleria: Armani, rischiando la propria incolumità, tornò nella villa per recuperare un anello regalato proprio da Leo, “un segno di affetto che doveva salvare a ogni costo”.
Nel corso del tempo, Leo Dell’Orco è diventato non solo il confidente e il supporto di Giorgio Armani, ma anche un esempio di discrezione e di devota presenza. A seguito della morte di Armani, Dell’Orco ha presenziato alle sfilate come rappresentante della Maison, mantenendo lo stile sobrio e rispettoso che li accomunava.
Il legame tra Giorgio Armani e Leo Dell’Orco resta uno dei più profondi e autentici della storia della moda, esempio di come affetto, collaborazione e rispetto possano intrecciarsi al di là delle definizioni, dando vita a una relazione solida, destinata a durare anche nel ricordo dopo la scomparsa di Armani.