E insomma: i leghisti hanno stappato qualche bottiglia di spumante in anticipo sul Natale quest'anno.
Il loro leader, Matteo Salvini, infatti, è stato definitivamente assolto dall'accusa di sequestro di persona per il caso Open Arms.
La magistratura ha sancito che difendere i confini non è un reato.
Quindi, anche Vittorio Feltri, che è consigliere regionale in Lombardia in quota Carroccio, è tutto contento.
Oggi, nella sua rubrica sul Giornale, fa tutto un bel discorso su quanto di importante e di bello abbiano deciso i giudici della Cassazione.
Peccato, però, che non si spinga a fare un'ulteriore riflessione, semplice semplice: se per uno Stato sovrano non è un reato proteggere i propri confini, questo vale anche per lo Stato sovrano chiamato Ucraina, vero?
La domanda è lecita visto che la Lega di Salvini è, con il Movimento Cinque Stelle di Giuseppe Conte, uno dei partiti occidentali più filo-putiniani che esistano.
E quindi: c'è questo piccolo, grande cortocircuito nel ragionamento di Vittorio Feltri.
Ma tant'è: è Natale. E bisogna essere felici e contenti. Quindi, meglio non allargare il discorso all'Ucraina. Meglio, per il direttore, concentrarsi sull'Italia:
A questo punto, Feltri davvero potrebbe consolarsi con l'Ucraina, un "Paese normale" che anche l'Italia aiuta affinché difenda efficacemente i confini dall'invasore russo. Ma lascia perdere. Chissà perché. O forse perché si sa il motivo: la Lega tiene tanto ai confini italiani, ma non fa valere gli stessi principi per l'Ucraina.
In ogni caso, secondo il direttore, la sentenza della Cassazione su Salvini fa comunque storia "perché mette finalmente un punto fermo su un principio elementare, che però negli ultimi decenni era stato stravolto da una ideologica tossica: uno Stato sovrano ha il diritto, anzi il dovere, di controllare chi entra nel proprio territorio"
Amen! Anche a Kiev la pensano esattamente così. Ma Feltri fa finta di dimenticarsene:
E giù con il piagnisteo del "calvario giudiziario" subito dal Capitano, il quale sostiene che è un sacro dovere difendere i confini italiani, salvo farsi venire i mal di pancia quando deve aiutare l'Ucraina a difendere i suoi.
Vittorio Feltri, nella sua riflessione all'indomani dell'assoluzione di Salvini per aver difeso i confini italiani, si sofferma solo sul nostro Paese che, per fortuna, non deve difendersi dall'invasione (almeno fisica) dei russi, ma da quella dei poveri cristi che arrivano da Africa, Medioriente e Asia.
Cambiamento che per Kiev non è mai stato necessario: la Lega, per coerenza logica, dovrebbe ricordarsene.
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