05 Sep, 2025 - 15:10

Ilaria Salis difende Donatella Di Cesare: cosa ha scritto dopo l'accusa alla candidata Avs di nostalgia delle Br

Ilaria Salis difende Donatella Di Cesare: cosa ha scritto dopo l'accusa alla candidata Avs di nostalgia delle Br

I suoi detrattori diranno che se c'è una causa sbagliata da abbracciare, Ilaria Salis è sempre in prima fila. Dopo aver difeso le occupazioni abusive delle case, ora, l'europarlamentare di Avs allarga le braccia per stringere al petto Donatella Di Cesare, docente di filosofia alla Sapienza di Roma che un anno fa, alla morte della brigatista Barbara Balzerani, scrisse questo post (salvo poi cancellarlo):

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La tua rivoluzione è stata anche la mia. Le vie diverse non cancellano le idee. Con malinconia un addio alla compagna Luna  

Di Cesare ora è candidata come capolista di Avs in Calabria. Il candidato del Campo largo, Pasquale Tridico, si è dimostrato già ben lieto di averla in squadra. Ma di fronte agli inevitabili attacchi che sta ricevendo, ha incassato la solidarietà anche di Ilaria Salis. Di chi, se no?

Salis pro Di Cesare: il post per la nostalgica della brigatista

Donatella Di Cesare è nata a Roma 69 anni fa. Ma ora si appresta a fare campagna elettorale per entrare nel consiglio regionale della Calabria in quota Alleanza Verdi e Sinistra. Del resto, in un post, ha spiegato di avere legami profondi con quella regione:

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La mia Calabria è anzitutto la Locride, uno dei territori più umiliati e stigmatizzati, di cui io invece vado fiera. Ho vissuto molta parte dell’infanzia e dell’adolescenza in una casa dietro la chiesa di Portosalvo a Siderno, che resta il punto di riferimento e d’incontro della mia famiglia. Mia nonna Caterina Serafino, che in gioventù aveva fatto la calzolaia, veniva da una famiglia di Siderno Superiore, un paese oggi purtroppo molto spopolato. A parte qualche brevissimo viaggio non si è mai mossa. Mia madre Elvira La Torre ha visto invece molto presto nello studio la via dell’emancipazione. È stata tra le prime a laurearsi in matematica all’Università di Messina. Voleva andare via dalla miseria, la fame, le malattie, che il fascismo e la guerra avevano aggravato. La mia Calabria sono queste due donne, che mi hanno educato e profondamente influenzata

Quando ha annunciato la sua discesa in campo, poi, ha chiarito di non temere le critiche:

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Non appena ha cominciato a circolare la notizia di una mia possibile candidatura, il partito di Fratelli d’Italia ha pubblicato sul proprio sito un post contro di me, indicandomi come bersaglio di una nuova campagna calunniosa e denigratoria. Non si smentiscono mai: al posto dei manganelli di un tempo usano oggi la diffamazione

Il post a cui Di Cesare faceva riferimento è questo 

Fatto sta che oggi la professoressa puntualizza di non avere nulla a che fare con le Br, di non essere affatto una nostalgica della lotta armata brigatista:

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Non ho mai avuto nulla, ma assolutamente nulla a che fare con le Br, con le loro scelte, con quella spirale di violenza distruttiva e autodistruttiva che ha mietuto vittime e ha ostacolato, anzi fermato, il movimento degli operai, degli studenti, delle donne

Il soccorso di Ilaria Salis

Tra le prime a dare credito a Donatella Di Cesare è stata l'europarlamentare Ilaria Salis. L'europarlamentare ha abbracciato la filosofa con queste parole: 

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I postfascisti la attaccano in modo pretestuoso — e quanto si rendono ridicoli, visti i tanti scheletri neri che nemmeno troppo velatamente custodiscono nell’armadio! Il loro metodo (ne so qualcosa) è ben collaudato: becere campagne d’odio ad personam, costruite sul nulla o su episodi decontestualizzati e strumentalizzati, alimentate ad arte da media complici e da eserciti di troll e profili fittizi, con lo scopo di screditare l’avversario politico sul piano personale. Quando si tratta di contenuti, difendendo gli interessi di pochi contro quelli della maggioranza, lo sanno bene: più si espongono e più perdono consensi. Ecco perché la destra postfascista campa sistematicamente di menzogne e denigrazioni contro individui (in questo caso Di Cesare) o gruppi sociali (migranti, occupanti, attivisti), anziché misurarsi con i bisogni reali delle persone, soprattutto delle classi popolari

Il disgusto del figlio di Tarantelli

Ma tant'é: scrivere sui social è come farlo sulla pietra. Quel che è scritto rimane. E oggi, sul Foglio, se ne è ricordato Luca Tarantelli, il figlio di Ezio, l'economista vicino alla Cisl ucciso il 27 marzo 1985, quando Balzerani, la compagna Luna commemorata dalla Di Cesare, era a capo della colonna romana delle Br:

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Già un anno fa rimasi sconcertato da quelle dichiarazioni. Questo suo tentativo di nobilitare la lotta armata è inaccettabile prima di tutto come prospettiva intellettuale. Ma vedere che ora viene addirittura candidata dalla sinistra mi produce disgusto

Per Tarantelli junior non è possibile alcun fraintendimento rispetto al post di cui è accusata la Di Cesare:

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Guardi, fatico a trovare una possibile interpretazione diversa da quella che nitidamente è espressa in quella dichiarazione. D'altronde, basta leggere gli scritti della Di Cesare sulla rivolta per trovare una coerenza di pensiero

ha spiegato a Luciano Capone. Non mancando poi di dire che da elettore del centrosinistra si sente "sconcertato" oltre che "disgustato":

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Mi aspetto che le candidature siano in linea con i valori democratici e della civiltà occidentale...  
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