07 Sep, 2025 - 09:17

I miracoli e la scienza, parla il medico che ha operato una donna in coma

I miracoli e la scienza, parla il medico che ha operato una donna in coma

Nelle ultime settimane si è parlato molto della beatificazione di Marco Acutis che, secondo la Chiesa cattolica, ha compiuto un miracolo e salvato la vita della giovane Valeria Valverde che era caduta dalla bicicletta in via Tornabuoni a Firenze e dopo aver sbattuto la testa era finita in coma. La Nazione ha intervistato il dottor Gastone Pansini, il neurochirurgo dell’ospedale di Careggi che ha operato la donna.

Dottor Pansini, perché il risveglio della giovane è stato definito dalla Chiesa un miracolo? “Non ho le competenze per rispondere a questa domanda. La vicenda è stata studiata e valutata da esperti in questo ambito, accreditati e inviati dalla Chiesa, che hanno deciso secondo i loro criteri e in base alle specifiche conoscenze in materia”. 

Il quotidiano chiede se lo stato di coma della giovane era irreversibile e si può spiegare a livello medico. Per il medico “si può parlare di coma irreversibile solo quando il paziente non risponde positivamente ai trattamenti e alle terapie eseguite per ridurre i danni del trauma, e dopo specifici esami neurofisiologici. Questo accade, ad esempio, quando l’intervento chirurgico e il supporto rianimatorio non portano all’esito atteso. Nel caso di Valeria, invece, la paziente ha risposto positivamente alle terapie uscendo dallo stato di coma”. 

Il dottore di Careggi: “Valeria ha risposto alle terapie”

Quante speranze di sopravvivenza aveva la ragazza all’arrivo in ospedale? Il dottor Pausini richiama “la deontologia medica, il segreto professionale e le norme sulla privacy che non consentono di divulgare dettagli clinici su un paziente individuabile. Posso solo dire, in generale, che non è possibile prevedere l’evoluzione dei pazienti con gravi cerebrolesioni post-traumatiche. Ogni caso è unico e influenzato da molte variabili: la dinamica dell’impatto, l’entità del danno osseo e cerebrale, l’area colpita, eventuali comorbilità, fattori di rischio e terapie pregresse”. In questi giorni l’operato del medico di Careggi era passato in secondo piano di fronte al miracolo decretato dalla Chiesa. Il giornale si è ricordato di colui che, con scienza e coscienza, è intervenuto sulla giovane donna.

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