07 Sep, 2025 - 20:10

Elezioni regionali, la carica di Tridico in vista del voto: cosa ha detto il candidato 5s in Calabria?

Elezioni regionali, la carica di Tridico in vista del voto: cosa ha detto il candidato 5s in Calabria?

Il clima politico nel Mezzogiorno si fa sempre più intenso man mano che ci si avvicina alle elezioni regionali. Tra comizi, post sui social e incontri con i cittadini, le sfide in Calabria e Campania stanno attirando l’attenzione non solo per l’aspetto locale, ma per ciò che rappresentano a livello nazionale. Pasquale Tridico e Roberto Fico, candidati di punta del centrosinistra, parlano di un progetto che non riguarda una singola regione, ma l’intero Sud, con l’idea di trasformarlo in un motore di crescita e non più in una periferia dimenticata.

Le parole di Tridico, che ha deciso di mettersi in gioco dopo anni di esperienza istituzionale, hanno colpito molti elettori: ha raccontato di un Mezzogiorno che non vuole più essere solo terra di partenze, ma anche di ritorni, un luogo dove i giovani possano costruire il proprio futuro senza dover fare le valigie. Ha sottolineato che servono infrastrutture moderne, lavoro stabile e servizi efficienti, non promesse effimere. Ha insistito sul fatto che unendo le forze si può finalmente restituire dignità a milioni di persone.

Mentre le piazze del Sud si riempiono di cittadini curiosi e spesso diffidenti, la campagna elettorale entra nel vivo. Le prime urne si apriranno già a fine settembre e, a cascata, sette regioni italiane si ritroveranno a scegliere i propri presidenti entro fine novembre. Un percorso a tappe che non lascia molto tempo per riflettere, ma che obbliga i partiti a mostrarsi pronti, organizzati e convincenti. Per questo motivo, la differenza tra chi ha già chiuso il quadro dei candidati e chi ancora naviga nell’incertezza può diventare decisiva.

Un Sud federato come obiettivo politico

Il cuore del messaggio di Tridico e Fico è la visione di un Sud federato, in cui regioni e città non restino isole separate ma si muovano come un’unica comunità. L’immagine evocata è quella di un corridoio che unisca Napoli, Bari e Reggio Calabria, collegando non solo i territori con strade e ferrovie, ma anche le persone attraverso nuove opportunità di lavoro e sviluppo. È una prospettiva che parla a chi da anni sente di vivere in un’area marginale, dove le promesse della politica si sono spesso trasformate in delusioni.

Un progetto del genere non è privo di difficoltà: richiede risorse economiche, volontà politica e la capacità di superare divisioni storiche tra le regioni del Mezzogiorno. Tuttavia, la sua forza risiede nella semplicità dell’idea: solo se il Sud agisce come un sistema coeso può davvero contare nello scenario nazionale. Altrimenti, ogni regione continuerà a combattere battaglie isolate, destinate a perdere peso di fronte ai grandi interessi del Nord e dei centri istituzionali.

I candidati del centrosinistra

Il centrosinistra, questa volta, ha giocato d’anticipo. Nonostante veti e tensioni iniziali, la coalizione è riuscita a presentarsi con un quadro completo di candidati, offrendo un’immagine di unità che raramente si era vista negli ultimi anni. Dai nomi già noti, come Eugenio Giani in Toscana, a quelli nuovi, come Giovanni Manildo in Veneto o Antonio Decaro in Puglia, l’alleanza guidata da Schlein e Conte ha dimostrato di saper trovare compromessi e soluzioni rapide.

In Campania la scelta di Roberto Fico è stata accolta come il risultato di una trattativa faticosa, ma anche come un segnale di rinnovamento rispetto al lungo dominio di Vincenzo De Luca. In Calabria, invece, la candidatura di Tridico porta un profilo più tecnico ma fortemente radicato nel Movimento 5 Stelle. Nelle Marche Matteo Ricci rappresenta la scommessa di un campo largo che ha deciso di sostenerlo nonostante le incertezze iniziali. Tutto ciò contribuisce a creare l’idea di una coalizione che, almeno questa volta, ha deciso di marciare compatta.

Il centrodestra tra riconferme e divisioni interne

Dall’altra parte della barricata, il centrodestra appare meno coeso. Se da un lato ci sono conferme consolidate, come quelle di Francesco Acquaroli nelle Marche o di Roberto Occhiuto in Calabria, dall’altro restano tre nodi irrisolti che pesano come macigni: Veneto, Campania e Puglia. La Lega non vuole mollare il Veneto, Fratelli d’Italia preme per avere un suo candidato e Forza Italia prova a mantenere un ruolo centrale. Una miscela esplosiva che finora ha rallentato ogni decisione.

In Campania la ricerca di un nome civico capace di tenere insieme tutte le anime della coalizione sembra ancora lontana dal traguardo. In Puglia si fronteggiano i coordinatori locali di Fratelli d’Italia e Forza Italia, senza che emerga una figura in grado di impensierire davvero Antonio Decaro

 

LEGGI ANCHE