Non siamo alle liste di proscrizione, come hanno tentato di imporre i firmatari dell'appello contro gli attori israeliani all'ultima Mostra del Cinema di Venezia, ma ci siamo quasi: alle liste dei buoni e dei cattivi, di chi merita una vacanza e chi no, sicuramente sì.
Il Movimento Cinque Stelle ha annunciato delle interrogazioni parlamentari perché reputa uno scandalo inaccettabile il fatto che i soldati israeliani trascorrino un periodo di vacanza in Italia.
Dopo mesi trascorsi al fronte, beneficiano di un periodo di soggiorno al mare in Sardegna e nelle Marche. Ma il partito di Giuseppe Conte si chiede, tra l'altro, se dietro ci sia un vero e proprio accordo tra il governo Meloni e quello considerato genocida di Netanyahu.
Se sei un militare israeliano non puoi fare le vacanze in Italia. Gli israeliani hanno tutti, maschi e femmine, il dovere di prestare servizio nell'esercito e sono precettati nella guerra contro Hamas? Poco importa: è questa l'ultima frontiera della lotta allo stato "genocida" di Israele. Tanto che questa mattina, Il Fatto Quotidiano, il giornale-vangelo del Movimento Cinque Stelle è tornato alla carica con questo titolo:
Ma perché i soldati hanno bisogno di essere guardati a vista dalle nostre forze dell'ordine? Beh, la risposta è semplice ed è data dalla moltiplicazione di azioni antisemite che si registrano un po' ovunque. E dal fatto poi che in Sardegna c'è un presidio Pro Pal contro la loro presenza.
E insomma: questo malcontento dei Pro Pal ha trovato subito una sponda politica. Nello specifico, con il Movimento Cinque Stelle che subito ha annunciato delle interrogazioni parlamentari. Il sospetto, infatti, è che dietro alle vacanze dei militari israeliani in Italia ci sia un vero e proprio accordo tra i governi di Roma e Tel Aviv.
ha preannunciato a Libero la vicepresidente al Senato dei pentastellati Alessandra Maiorino. Del resto, già in occasione della partenza della Global Sumud Flotilla dai porti italiani, si era espressa in questo modo:
Le stesse domande preannunciate da Alessandra Maiorino in Senato saranno replicate dalla sua collega di partito Stefania Ascari alla Camera dei Deputati:
In uno dei suoi ultimi post, la stessa parlamentare che ha accusato a testa bassa la stampa italiana di non dare abbastanza risalto al "genocidio"