09 Sep, 2025 - 12:01

Eredità Agnelli, John Elkann farà i servizi sociali come Berlusconi?

Eredità Agnelli, John Elkann farà i servizi sociali come Berlusconi?

John Elkann, erede della dinastia Agnelli e attuale presidente di Stellantis e Ferrari, si trova al centro di una delle vicende giudiziarie più discusse dell’ultimo anno: la gestione dell’eredità della famiglia Agnelli e le conseguenze fiscali che ne sono derivate. Dopo una lunga serie di accertamenti e trattative con la Procura di Torino, Elkann è stato destinato alla “messa alla prova”—istituto che prevede l’affidamento ai servizi sociali—con un parallelismo evidente rispetto al percorso seguito da Silvio Berlusconi nel 2014, in seguito alla condanna per frode fiscale.

Messa alla prova: scelta strategica per Elkann

Ciò che distingue la situazione di Elkann è la volontà di evitare il processo penale e la condanna definitiva, anche per preservare la sua immagine e i ruoli di vertice nelle società internazionali che dirige. La messa alla prova, introdotta nel 2014 per chi è incensurato, dà la possibilità di estinguere il reato attraverso un periodo di lavori socialmente utili, senza ammettere responsabilità penale.

Nel suo caso, si parla di circa dieci mesi in una struttura salesiana, dove il manager sarà impegnato in attività di assistenza a persone fragili e supporto enti del terzo settore: attività completamente non retribuite e a favore della collettività. Durante il periodo di messa alla prova, il procedimento penale sarà sospeso. Se il giudice esprimerà valutazione positiva, i reati contestati verranno estinti e nessuna traccia resterà nel casellario giudiziale.

L’eredità Agnelli e l’accordo con il Fisco

L’inchiesta sulla successione dell’avvocato Gianni Agnelli aveva portato all’accusa di trasferimenti occulti e redditi non dichiarati per una cifra vicina ai 250 milioni di euro. Dopo lunghe trattative, Elkann e i fratelli Lapo e Ginevra hanno versato all’Agenzia delle Entrate 183 milioni di euro tra imposte e sanzioni, un accordo che ha permesso di risolvere il contenzioso tributario.

Gli avvocati di Elkann hanno specificato che questa soluzione non comporta alcuna ammissione di colpa, né diretta né indiretta: il percorso concordato serve solo a chiudere una vicenda dolorosa e complessa sia dal punto di vista personale che societario. Per Lapo e Ginevra è stata chiesta l’archiviazione, mentre per John resta la sola misura di messa alla prova.

Il precedente di Berlusconi: un paragone inevitabile

La scelta di Elkann richiama alla memoria il caso di Silvio Berlusconi, che dopo la condanna definitiva per frode fiscale, scontò la sua pena con un anno di volontariato in una struttura per anziani a Cesano Boscone. La parabola dell’ex Cavaliere è diventata un punto di riferimento quando un personaggio pubblico di primo piano sceglie la strada dei servizi sociali per chiudere questioni penali senza subire i danni d’immagine e le restrizioni tipiche della condanna tradizionale.

Le implicazioni per il futuro

La vicenda giudiziaria Elkann-Agnelli non è ancora del tutto conclusa: oltre al fronte penale c’è quello civile, con cause in corso a Torino e Ginevra. La soluzione adottata dal presidente di Stellantis riflette un trend crescente tra le élite italiane, che scelgono strumenti alternativi di risoluzione giudiziaria per difendere patrimoni e reputazione, seguendo modelli rodata già testati da altri leader del panorama nazionale.

Resta da vedere se il giudice ratificherà il percorso di messa alla prova e se Elkann, come Berlusconi prima di lui, svolgerà davvero servizi sociali per dieci mesi in una struttura salesiana, oppure se nuovi sviluppi cambieranno ulteriormente i contorni di questa faida ereditaria.

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