11 Sep, 2025 - 12:05

"Fratelli di Crozza" non è ancora iniziato ma già spacca la politica con Netanyahu-Hitler

"Fratelli di Crozza" non è ancora iniziato ma già spacca la politica con Netanyahu-Hitler

La nuova stagione di "Fratelli di Crozza" inizierà solo il prossimo 3 ottobre, ma il suo prologo già è destinato a spaccare la politica italiana.

Il motivo è presto detto: tra i nuovi personaggi che saranno imitati da Maurizio Crozza, ci sarà anche Benjamin Netanyahu. Fin qui nulla di male, evidentemente. Ma il premier israeliano sarà ripreso dal comico genovese nei panni di un nuovo Hitler. La qual cosa ha già suscitato polemiche.

Netanyahu-Hitler tra i nuovi personaggi di Crozza: scoppia la polemica

Certo: la satira, per definizione, deve essere libera e deve provocare. Ma qualcuno nell'imitazione che Crozza ha fatto di Netanyahu ci vede qualcos'altro. 

Ieri, il comico genovese l'ha svelata tramite un post sui suoi canali social mentre annunciava l'inizio della nuova stagione del suo programma, "Fratelli di Crozza":

virgolette
Ciao Fratelli, io l’ho immaginato come Chaplin: Il Grande Dittator-nyahu. Ci rivediamo venerdì 3 ottobre in prima serata sul Nove

E comunque: niente di particolarmente nuovo sotto il sole, visto che già da mesi il governo Netanyahu viene etichettato come "nazista". E che la guerra che conduce a Gaza è descritta come un "genocidio" non solo dalla propaganda di Hamas, ma da vasti settori dell'opinione pubblica occidentale e della stessa israeliana.

Ma tant'è: in Italia, c'è anche chi contesta l'uso di questi termini nonché il paragone che, pur attraverso Charlie Chaplin, Crozza ha fatto tra Netanyahu e Hitler.

L'attacco di "Libero": "Un'imitazione horror"

Oggi, ad esempio, a criticare aspramente la scelta di Crozza di accostare Netanyahu a Hitler è Giovanni Sallusti di Libero. Riferendosi allo spot postato sui social, ha scritto:

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La chiusa pubblicitaria fa evaporare in automatico l'oscenità storica e morale. Il Grande Dittator-nyahu, l'evocazione di Hitler, il tiranno antisemita e genocida nella sublime stroncatura parodistica che ne fece Chaplin attraverso uno scambio di persona con l'umile barbiere ebreo, sovrapposta al profilo dell'attuale leader democratico dello Stato degli ebrei. Non è un cortocircuito, è un abisso illogico, è la morte di qualunque significato in nome del cazzeggio del significante, puri suoni che svuotano tutto, de-storicizzano tutto, scambiano tutto col suo contrario, il costruttore primo della Shoa con chi dà la caccia ai suoi imitatori, i praticanti contemporanei del pogrom

Insomma, a giudizio di Libero, quello di Crozza è uno spot "ossimorico".

Liliana Segre sull'utilizzo del termine "genocidio"

Il punto che solleva il giornale diretto da Mario Sechi è questo: si può criticare e si può fare satira sul governo Netanyahu, ma perché farla proprio evocando la tragedia del popolo ebraico, l'Olocausto? 

A tal proposito, vengono in mente le parole che ha speso non molto tempo fa la senatrice a vita Liliana Segre, netta oppositrice del governo Netanyahu ma in disaccordo sull'utilizzo del termine "genocidio" quando si descrive l'orrore della guerra a Gaza.

Lo scorso 2 agosto, Repubblica le chiese quale rischio vedesse ne definire "genocidio" le stragi di civili, i crimini di guerra e la carestia che stanno quotidianamente uccidendo migliaia di innocenti a Gaza. E lei rispose così:

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Se in Israele il problema è quello di arrestarsi sull'orlo dell'abisso, qui in Europa il problema è duplice: aiutare israeliani e palestinesi che in quell'abisso rischiano di sprofondare, ma al tempo stesso non far dilagare qui la barbarie culturale che un acritico arruolamento su uno o sull'altro dei due fronti più estremi sta producendo. Per questo, mi sono sempre opposta e continuo ad opporrmi a un uso del termine genocidio che non ha nulla di analitico, ma ha molto di vendicativo. È uno scrollarsi di dosso la responsabilità storica dell'Europa, inventando una sorta di contrappasso senza senso, un ribaltare sulle vittime del nazismo le colpe dell'Israele di oggi dipinto come nuovo nazismo

È evidente, quindi, come questa dichiarazione di Segre sull'utilizzo del termine "genocidio" possa valere anche per l'imitazione di Crozza di Netanyahu-Hitler. Nel criticare il premier israeliano, il comico genovese poteva avere quantomeno più fantasia.

 

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