11 Sep, 2025 - 16:43

Rottamazione quinquies, cartelle 2000–2023: tra rate decennali e stralci parziali cosa cambia davvero

Rottamazione quinquies, cartelle 2000–2023: tra rate decennali e stralci parziali cosa cambia davvero

Un altro passo avanti verso la Rottamazione quinquies, che apre una nuova opportunità di pagare le cartelle esattoriali dal 2000 al 2023 in forma agevolata. Si avvicina il momento della chiusura della fase emendativa del disegno di legge n. 1375, attualmente all’esame della Commissione Finanze e Tesoro del Senato.

Il governo italiano si prepara a raccogliere risorse attraverso la Rottamazione quinquies? Una domanda non di poco conto, che dimostra quanto l’Agenzia delle Entrate – Riscossione punti a rastrellare fondi da destinare al contenimento del debito pubblico e al finanziamento delle misure previste nella prossima manovra 2026.

Negli ultimi anni milioni di cartelle sono rimaste inevase, spingendo l’Agenzia ad avviare pignoramenti e fermi amministrativi. La Rottamazione quinquies nasce proprio per ridurre questo contenzioso e offrire una via più sostenibile a chi non è riuscito a saldare i propri debiti.

Il 12 settembre 2025, se la nuova definizione agevolata sarà confermata nella Legge di Bilancio 2026, potrebbe segnare una svolta nel rapporto tra contribuenti e sistema di riscossione.

Per un approfondimento sulle novità della Rottamazione quinquies – dalle rate decennali agli stralci parziali delle cartelle – ti invitiamo a guardare il video dal titolo “Rottamazione quinquies 2025: tutto quello che devi sapere in 1 minuto”, prodotto da Il Messaggero.

Cos’è la Rottamazione quinquies e come funziona

La quinta edizione della definizione agevolata non è un semplice bis delle precedenti “rottamazioni”, ma una nuova strategia di adesione volontaria per sanare le pendenze tributarie.

L’obiettivo è costruire un percorso più semplice, articolato sulle esigenze dei cittadini, pensato per offrire una soluzione a chi – per circostanze come la perdita del lavoro o altre difficoltà economiche – non è riuscito a far fronte ai propri debiti.

I dettagli della Rottamazione quinquies sono già delineati, ma manca ancora l’adozione definitiva: servirà infatti una nuova normativa per regolare l’adesione spontanea, valida per tutti i contribuenti, compresi quelli che hanno in corso i pagamenti della Rottamazione quater. Anche il regolamento con l’elenco degli esclusi non è stato ancora approvato in via definitiva.

Il quadro operativo, per quanto provvisorio, è già tracciato e prevede:

  • ambito temporale: debiti compresi tra il 1° gennaio 2000 e il 31 dicembre 2023;
  • cosa si paga: solo il capitale, senza interessi, sanzioni e aggio;
  • rateizzazione: pagamento in dieci anni, fino a 120 rate mensili.

La novità più rilevante riguarda la possibilità di saltare fino a otto rate, anche non consecutive, senza decadere dal beneficio. Una svolta rispetto alla Rottamazione quater, dove il mancato pagamento anche di una sola rata comportava la decadenza e il ripristino del debito originario.

A chi è destinata la nuova sanatoria

Le precedenti rottamazioni non hanno prodotto risultati brillanti; per questo, la quinquies punta a uno standard più rigoroso, con l’obiettivo di incrementare le entrate sia attraverso i pagamenti ordinari sia tramite la rateizzazione dei debiti.

Secondo quanto riportato da Informazione Fiscale, saranno esclusi i cosiddetti contribuenti seriali, ovvero coloro che hanno sfruttato le precedenti definizioni agevolate solo per bloccare pignoramenti o fermi amministrativi, senza poi regolarizzare quanto dovuto.

Tra le ipotesi in discussione figura un “ticket d’ingresso”: chi è decaduto dalle precedenti sanatorie potrebbe rientrare nella nuova rottamazione soltanto versando almeno la metà delle somme rimaste insolute.

Per i contribuenti con debiti superiori a 50.000 euro, potrebbe essere richiesto un anticipo obbligatorio pari a circa il 5% dell’importo dovuto, necessario a perfezionare l’adesione.

Per i debiti di importo minore, invece, si valuta lo stralcio e saldo delle cartelle fino a 1.000 o 5.000 euro, così da alleggerire il carico amministrativo e rendere più efficiente la riscossione.

Infine, si discute l’introduzione di una soglia minima: sotto un certo importo non avrebbe senso attivare una lunga rateizzazione, ma converrebbe procedere direttamente con saldo e stralcio o con l’annullamento.

QR Code in cartella: un aiuto concreto per i contribuenti

Accanto alla nuova definizione agevolata, l’Agenzia delle Entrate – Riscossione ha introdotto un ulteriore strumento di semplificazione: il QR Code stampato direttamente nelle cartelle. Con una semplice scansione da smartphone, il contribuente può accedere ai servizi digitali dedicati, simulare il piano di pagamento e avviare la richiesta di rateizzazione.  

 FAQ: domande frequenti

  •  Chi potrà usufruirne? Tutti i soggetti con carichi affidati alla riscossione tra il 2000 e il 2023, fatta eccezione per chi è decaduto dalle precedenti definizioni agevolate.
  • Fino a quante rate sarà possibile dilazionare? La proposta prevede un orizzonte fino a 120 rate mensili, pari a dieci anni.
  • Cosa succede se non si paga una rata? La decadenza scatterà soltanto al mancato pagamento di otto rate complessive, non necessariamente consecutive.
  •   Ci saranno cartelle cancellate in automatico? Le ipotesi attuali riguardano quelle di piccolo importo, verosimilmente fino a 5.000 euro.
     
     
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