12 Sep, 2025 - 09:50

Chi è Piergiorgio Odifreddi e cosa ha detto di scandaloso sull'omicidio di Charlie Kirk

Chi è Piergiorgio Odifreddi e cosa ha detto di scandaloso sull'omicidio di Charlie Kirk

L'ultimo che l'ha sparata grossa è Piergiorgio Odifreddi. Su La7, il controverso divulgatore scientifico nato a Cuneo nel 1950 ha sostenuto che no, l'omicidio di Charlie Kirk non si può paragonare a quello di un Martin Luther King: i morti, anche se tutti vittime di terroristi politici, non sono tutti uguali.

Per il professore di matematica e logica, c'è da rintracciare una ragione evidente dietro l'omicidio di Kirk e, in generale, di un esponente del movimento Maga: violenza (anche se solo verbale) chiama violenza (anche se si traduce nel premere un grilletto).

Piergiorgio Odifreddi, la vita del professore che ha giustificato l'omicidio Kirk

E insomma: a rigor di logica, come si fa a giustificare un barbaro omicidio? Alle 11:09 di ieri, ospite de L'Aria che tira di David Parenzo, Piergiorgio Odifreddi ha sostenuto che sparare a Kirk non è come sparare a King. Altrimenti non ci sarebbe questo proverbio:

virgolette
Chi semina vento raccoglie tempesta

Per Odifreddi, Donald Trump e i rappresentanti del movimento Maga seminano odio e, di tanto in tanto, è logico che raccolgano pallottole. E pazienza se, nel luglio 2024, una sfiorò l'orecchio destro del tycoon facendolo rimanere miracolosamente illeso e se, l'altro giorno, invece, un'altra ha colpito in pieno il collo di Kirk facendolo secco.

Il giornalista Giorgio La Porta, però, ha commentato questo suo modo di vedere le cose così

Odifreddi, dal seminario alla scuola con Flavio Briatore

E insomma: Charlie Kirk ha speso gli ultimi anni della sua breve vita andandosela a cercare? Odifreddi non è nuovo nel sostenere posizioni quantomeno fuori dal coro.

E pensare che fino ai suoi 14 anni, per lui, si pronosticava una vita da prete. Fino a quell'età, infatti, ha frequentato il seminario. Poi ha scelto tutt'altra strada, andando a diplomarsi come geometra insieme a un altro cuneese doc quale Flavio Briatore.

A differenza di quest'ultimo, però, Odifreddi, anche se è rimasto un grande appassionato di teologia, intraprese gli studi in matematica laureandosi col massimo dei voti a Torino nel 1973.

Da lì, iniziò la sua carriera negli Stati Uniti, dove si specializzò in logica. Materia che lo portò, nel biennio 1982-1983, anche nell'ex Unione Sovietica.   

Odifreddi al centro di una spy-story

Proprio in Unione Sovietica, mentre era impegnato presso l'università di Novosibirsk, insieme ad altri due italiani, fu arrestato e condannato a 14 anni con l'accusa di attività anti-sovietiche.

Come lui stesso ha avuto modo di raccontare, le manette nei suoi confronti scattarono "solo" per una ritorsione del Cremlino dopo l'arresto a Genova di una spia russa che agiva nell'ambito industriale. Fortunatamente, però, la disavventura che lo portò in Siberia si chiuse dopo sei mesi grazie all'intervento dell'allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini e del ministro degli Esteri dell'epoca, Giulio Andreotti. 

La carriera accademica di Odifreddi

Nel 1983, Odifreddi fece ritorno in Italia: fino al 2007, ha insegnato logica presso l'università di Torino. Ma la sua carriera accademica si è sviluppata contemporaneamente anche in altre parti del mondo, dalla Cina all'Argentina, da Melbourne alla Columbia University.

Dagli inizi degli anni Duemila, Odifreddi ha iniziato anche una carriera da divulgatore scientifico, prima collaborando con testate come La Stampa e Repubblica, poi scrivendo vari saggi e organizzando a Roma dal 2007 al 2009 il Festival della Matematica.

Odifreddi e la politica

Odifreddi, in politica, dice di ispirarsi al matematico socialista democratico Bertrand Russel e a Noam Chomsky, un linguista, filosofo e socialista libertario. In effetti, il suo impegno politico è stato sempre molto tormentato.

Di sicuro, è stato uno dei primi europei anti-americani. Nonché uno dei primi a schierarsi apertamente contro Israele. 

Nel 2007, però, è stato uno dei fondatori del Partito Democratico, il che l'ha portato a sostenere due anni dopo la candidatura a segretario dell'ex sindaco di Roma Ignazio Marino.

Negli anni, ha assunto però posizioni sempre più oltranziste arrivando a criticare il sistema democratico rappresentativo: per lui, è tempo di democrazia diretta e di e-democracy.

Più volte, poi, si è definito un comunista stalinista. E per questo, al momento dell'invasione russa in Ucraina del 24 febbraio 2022, ha assunto una posizione equidistante e comunque contro la Nato.

In occasione delle europee del 2024, poi, si è candidato nella lista di Michele Santoro "Pace Terra Dignità". Ha raccolto oltre 6 mila voti. Ma non è stato eletto.

 

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