Sono salpati per difendere i diritti della Palestina, compreso quello dei giornalisti (veri o presunti) a raccontare il dramma che sta vivendo quella terra sotto assedio israeliano dopo il pogrom di Hamas del 7 ottobre 2023. Ma gli attivisti italiani della Global Sumud Flotilla tanto sensibili alla democrazia evidentemente non sono. Non amano i giornalisti non allineati, ad esempio.
Lo si deduce dal fatto che Francesca Del Vecchio della Stampa è stata espulsa dalla loro missione: non può far parte dell'equipaggio perché considerata "pericolosa" e al servizio di un giornale "che ci riempie di merda".
E quindi, i democratici con la bandiera della Palestina l'hanno fatta sbarcare gentilmente (si fa per dire: l'hanno lasciata per ore sotto al sole cocente). Conquisteranno le sponde di Gaza per portare i loro aiuti umanitari senza la cronista che pure in un primo momento avevano accettato a bordo.
Francesca Del Vecchio ha raccontato la sua avventura questa mattina dalle colonne del suo giornale, La Stampa. L'articolo è stato postato anche sui suoi canali social con questo commento:
E insomma: Del Vecchio mette in chiaro che "provare a portare aiuti alla Striscia è doveroso; raccontare la verità, anche". Ma tant'é: il direttivo della Flotilla italiana, una volta resosi conto che intendeva svolgere il suo lavoro in maniera libera, le ha restituito il passaporto e salutata senza tanta nostalgia.
Eppure, all'inizio tutto sembrava filare liscio: a Catania, luogo di partenza della spedizione italiana e del training per i partecipanti, Francesca ha potuto aprire il suo diario di bordo e raccontare anche le cose che non si direbbero della spedizione: il "manuale" che è stato consegnato a tutto l'equipaggio, il training, l'obbligo di consegnare i cellulari, le perquisizioni, persino le censure dei video perché un attivista aveva incautamente con sé un sacchetto di McDonald's. Come dire: il ridicolo è dietro l'angolo.
Ma il diario di bordo sulla Flotilla di Francesca Del Vecchio è durato davvero poco. Il primo a farle capire che non era gradita è stato un certo Simone, un membro del direttivo. A giustificare la decisione di mandarla via, ha utilizzato queste parole:
Fatto sta che, stando al racconto di Francesca Del Vecchio, la situazione sembrava anche rientrata e che lei fosse riaccettata a bordo. Ma ben presto c'è stata la comunicazione finale:
Ora: c'è da segnalare un paradosso. Francesca Del Vecchio è una giornalista con idee non lontane da quelle (più nobili) che animano la Flotilla. Tant'è che ancora oggi sostiene la missione:
Inoltre, prima di collaborare con La Stampa, Del Vecchio, che ha studiato Scienze delle lingue e culture arabe e del Mediterraneo presso L'Orientale nonché Lingue e letterature straniere a Siena, ha scritto per Il Manifesto, un giornale che si definisce comunista ed è molto vicino a chi ha organizzato la spedizione a Gaza.