14 Sep, 2025 - 12:27

Perché Carlo Calenda ha avuto una standing ovation dai giovani di Forza Italia (parlando male di Vannacci e Salvini)?

Perché Carlo Calenda ha avuto una standing ovation dai giovani di Forza Italia (parlando male di Vannacci e Salvini)?

Di standing ovation in standing ovation, i suoi detrattori dicono che Carlo Calenda si sta avvicinando sempre più al centrodestra. Prima gli applausi entusiastici che la platea di Azione ha riservato a Giorgia Meloni; ora i cori da stadio dei giovani di Forza Italia nei suoi confronti.

Insomma, arieccolo il dilemma: l'ex ministro del governo Renzi sta facendo armi e bagagli alla volta del centrodestra?

Le cose non stanno propriamente così. Come direbbe Andreotti, sono un pochino più complesse. Carlo Calenda, infatti, rivendica l'appartenenza a un'area politica liberale e riformista che lo fa stare in contrapposizione sia all'estremismo dei Cinque Stelle e di Avs da una parte, sia a quello della Lega di Vannacci e Salvini dall'altra.

Non c'è tanto da meravigliarsi, quindi, se i giovani forzisti l'hanno invitato a parlare in occasione della loro festa "Azzurra libertà" e si sono alzati in piedi ad applaudirlo. In fondo, anche se hanno governato sempre insieme, che c'azzeccano Forza Italia e la sua tradizione popolare con l'estremismo sovranista e filo-putiniano del Carroccio?

La standing ovation riservata dai giovani di Forza Italia a Carlo Calenda

C'è un detto famoso secondo il quale chi si somiglia si piglia. Beh, questo vale un po' dappertutto, ma non per la politica italiana. L'attuale sistema regolato dalla legge elettorale, infatti, impone essenzialmente due schieramenti, uno di centrodestra e uno di centrosinistra, in cui però si mischiano forze politiche molto eterogenee e dove la parte del leone, nell'era della comunicazione dettata dai social, la fanno i partiti più estremisti.

È questo che genera il paradosso secondo il quale Calenda spesso e volentieri debba allearsi con il Campo largo a trazione Schlein-Conte-Bonelli-Fratoianni e non piuttosto con chi gli è molto più vicino politicamente come Antonio Tajani.

Probabilmente, al di là del destino di Azione, è proprio questo il tema principale che pone lo scenario odierno della politica italiana, così pericolosamente estremizzato come ha lamentato la stessa premier Giorgia Meloni dopo il caso dell'omicidio di Kirk. Certo, si potrebbe cercare di risolverlo con una nuova legge elettorale di stampo proporzionale capace di liberare i partiti da alleanze innaturali. E facendo nascere i governi con le maggioranze che di volta in volta si verrebbero a creare in parlamento. Ma di questo non se ne parla nemmeno. Anzi: per Giorgia Meloni, la madre di tutte le riforme rimane quella del premierato che dà direttamente più potere all'esecutivo penalizzando le Camere.

Tuttavia: Calenda, sprezzante del pericolo, si è presentato alla festa dei giovani di Forza Italia in corso a San Benedetto del Tronto e se ne è andato ancora più convinto che il sistema bipolare così com'è è una camicia di forza istituzionale che danneggia l'Italia: premia gli opposti estremismi, fa nascere cattive politiche e danneggia l'area di centro moderata, liberale e riformista: la sua e quella di Forza Italia.

virgolette
Non credo nelle coalizioni contro qualcuno. Credo nelle scelte che fanno accadere le cose.Per questo non mi interessa se una riforma arriva da destra o da sinistra: se serve al Paese, la sostengo. Chi dice no a difesa comune, nucleare, termovalorizzatori o supporto all’Ucraina non può essere nostro alleato. E non dovrebbe essere vostro alleato. L’Europa l’hanno costruita i liberali e i popolari, non i populisti né gli estremisti di destra o di sinistra. Per questo noi continueremo il nostro cammino al centro. Grazie a Forza Italia e ai suoi giovani militanti per l’invito e per aver aperto le porte anche a un avversario, in nome di un confronto sano e utile alla democrazia

La new age (antivannacciana) di Forza Italia

Naturalmente, gli applausi a Calenda sono arrivati anche quando ha parlato (male) di Salvini e Vannacci. Del resto, che Forza Italia voglia sempre più marcare il suo lato liberale in antitesi con quello della Lega sovranista è sotto la luce del sole.

Marina Berlusconi, quando ne parla, non sbaglia una virgola. E poi c'è lui: il nuovo segretario nazionale dei giovani di Forza Italia Simone Leoni che, quando ha conquistato la leadership giovanile degli azzurri, subito ha mandato un messaggio forte e chiaro "all'alleato" Roberto Vannacci.

I protagonisti della new age forzista si sentono lontani da pochi politici come dal vicesegretario della Lega. E prima o poi questa cosa dovrà pur essere affrontata. Magari ponendo fine al bipolarismo posticcio di una stanca Seconda Repubblica. 

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