Cinque partiti possono sorridere. Quattro devono preoccuparsi. Uno, invece, risulta immobile.
È la fotografia che propone con la media dei sondaggi della prima parte di settembre l'istituto demoscopico Bidimedia.
I cinque partiti che stanno viaggiando sulla strada giusta in vista della stagione elettorale che si inaugurerà i prossimi 28 e 29 settembre con le regionali in Val d'Aosta e nelle Marche sono Fratelli d'Italia, Movimento Cinque Stelle, Forza Italia, Alleanza Verdi e Sinistra e Azione.
I quattro per i quali è scattato l'allarme rosso, invece, sono Partito Democratico, Italia Viva, Più Europa e Noi Moderati.
L'unico che rimane dov'era è la Lega del duo Salvini-Vannacci.
Sarà una lunga stagione elettorale quella che inizierà a fine mese. Fino alla prossima primavera, ci saranno ben sette elezioni regionali e il referendum sulla riforma costituzionale che dovrà dire la parola definitiva sulla riforma della magistratura avviata dal ministro Carlo Nordio in parlamento con la separazione delle carriere tra toghe inquirenti e giudicanti.
Ebbene: chi si pone in pole position per vincere tutte queste corse elettorali è Fratelli d'Italia. Il partito della premier Giorgia Meloni, a tutta la scorsa settimana, guadagnava lo 0,4% attestandosi sul 29,5%, di sicuro un risultato più che soddisfacente se si pensa che di solito la luna di miele di chi governa con gli italiani finisce nel giro di qualche mese: i meloniani, invece, sono a Palazzo Chigi dal 22 ottobre 2022, tra poco festeggeranno i tre anni e non sembrano subire contraccolpi, tutt'altro.
Un altro partito che può sorridere, in ogni caso, fa parte dell'opposizione: ed è il Movimento Cinque Stelle di Giuseppe Conte. Bidimedia gli garantisce un mezzo punto in più: ora sarebbe al 12,9%.
Fatto sta che la compagine dell'Avvocato del Popolo è attesa da una doppia prova della verità alle urne: in Campania, dove candida Roberto Fico governatore per tutto il Campo largo e in Calabria, dove a guidare il centrosinistra è un altro suo uomo-simbolo, Pasquale Tridico, mister Reddito di cittadinanza: il sussidio bandiera dei Cinque Stelle fu distribuito con lui al vertice dell'Inps.
Ma tant'è: anche Forza Italia può fregiarsi di un segno più: +0,1% per toccare quota 8,9%. La terapia d'urto all'insegna del liberismo imposta da Marina Berlusconi e l'entusiasmo dei giovani azzurri guidati da Simone Leoni può pagare.
Alleanza Verdi e Sinistra, poi, guadagna lo 0,2% e arriva al 6,6%: quella di Fratoianni & Bonelli rimane una ditta premiata dagli elettori.
Così come Azione, l'unico partito del centro liberale che tiene botta: Calenda, da battitore libero, conquista lo 0,2% in più e va al 3,4%.
L'unico grande partito della maggioranza di centrodestra che non incrementa il suo bottino di voti è la Lega di Salvini. Evidentemente, la coabitazione con Vannacci non è tutta rose e fiori.
In Toscana, dove il Generale è in prima linea sul fronte delle regionali, ma dove le cose per il Carroccio non vanno affatto bene, è probabile che si arrivi a una resa dei conti.
E veniamo alle dolenti note. Esse suonano per quattro partiti. Il primo dei quali è il Pd di Elly Schlein: passano gli anni, ma più o meno è inchiodato sempre poco al di sopra del 20%. Ora, per Bidimedia, è al 21,8% e ha appena lasciato sul terreno lo 0,5%.
Un altro partito che sta pagando dazio, poi, è Italia Viva di Matteo Renzi: -0,1% e 2% dei consensi. Evidentemente, molti credono che sia innaturale l'alleanza che ha voluto fare con il Campo largo di Schlein, Conte, Fratoianni e Bonelli. In più, i toni fortissimi della polemica che Renzi utilizza contro Giorgia Meloni da ormai oltre un anno non pagano.
Cattive notizie anche per Più Europa di Riccardo Magi e Emma Bonino, risucchiato all'1,5% avendo perso 0,2 punti.
Infine, campanello d'allarme anche per Noi Moderati: nonostante faccia parte della compagine di governo, il partito di Maurizio Lupi è fermo allo 0,7% e ha perso 1 decimale.