16 Sep, 2025 - 11:30

"La Riunione di Condominio": l'esaltante commedia del regista Santiago Requejo

"La Riunione di Condominio": l'esaltante commedia del regista Santiago Requejo


"La Riunione di Condominio", approfondimento e critica

Cosa mi rispondereste se vi chiedessi di pensare alla forma più lampante di microcosmo, all’interno del quale prende vita una piccola società capace di generare amore e tragedia? Facile, il condominio! Rifletteteci bene, c’è qualcosa che ricordi di più le Poleis dell’antica Grecia? Tutti i cittadini liberi erano tenuti a partecipare in modo attivo alla vita politica e gli schiavi, le donne, i disabili, i minori e i meteci venivano esclusi dalle decisioni pubbliche. Nel caso dei condomini, i proprietari degli appartamenti equivalgono agli allora cittadini liberi e gli affittuari a quelli tagliati fuori. E ancora, dov’è che lo scontro fra generazioni trova la sua massima occasione di palesarsi? Sempre in un condominio.

Guardando il terzo lungometraggio del cineasta spagnolo Santiago Requejo non ho potuto fare a meno di notare le numerose, seppur indirette, somiglianze con la Grecia antica. La sceneggiatura de La Riunione di Condominio, scritta dal regista stesso, è tratta dal suo cortometraggio Votamos, del 2021, di cui il soggetto è stato realizzato insieme a Javier Lorenzo e Raúl Barranco. Ma se per Votamos Requejo aveva scelto di girare in un unico piano sequenza, in questo caso ha deciso di alternare campi lunghi, campi medi e inquadrature ravvicinate sui personaggi, quasi esclusivamente all'interno di un solo ambiente: un antiquato soggiorno malmesso. E un luogo così minimo e raccolto, dove a scontrarsi ci sono sette individui di età, sesso e cultura differenti, funge da palcoscenico, enfatizzando ancor di più l’intenzionale richiamo al teatro. 

In uno stabile di Madrid si sta per concludere una riunione fra condomini, indetta per decidere se ristrutturare o meno l’ascensore. Ma quando la decisione verrà approvata dalla maggioranza, salterà fuori che Alberto (Raúl Fernández de Pablo) sta per affittare l’appartamento, ereditato dalla madre, a un suo collega di lavoro, affetto da disturbi mentali. La notizia scatenerà dunque un acceso e controverso dibattito, contrapponendo le generazioni più giovani, rappresentate da Nuria (Clara Lago) e Lucas (Christian Checa), a quelle più mature, con Maite (Neus Sanz), Ricardo (Gonzalo de Castro), Lola (Charo Reina) e Fernando (Tito Valverde). Alberto, incredulo, rivendicherà strenuamente il diritto ad affittare il suo immobile a chi gli pare. La discussione, scatenata dalla pregiudizievole paura dei più anziani nei confronti di chi è afflitto da problemi di salute psichica, darà luogo a un vero e proprio conflitto violento

Opera corale ricca di tensione, è inevitabile che La Riunione di Condominio rimandi inoltre a Carnage di Polanski, anch’esso ambientato in prevalenza in un salotto. Con questa commedia divertente e amara, che sfocia in temi e toni drammatici, Requejo affronta a viso aperto i tanti evitati pregiudizi nei confronti delle malattie mentali: non soltanto il terrore che un individuo con una disabilità psichica possa arrecare danno a sé o agli altri, ma anche la necessità di tenere lontano il problema per l’istintiva ansia irrazionale che, solo a pensarci o a parlarne, in qualche maniera si possa venire contagiati.

I dialoghi incalzanti si sviluppano via via in un crescendo fitto di rabbia, ansia, odio, nervosismo e tristezza, facendo cadere le maschere dei personaggi che fin qui avevano sempre fatto finta di sopportarsi e supportarsi. O meglio, non è che quando si ha paura di non ottenere ciò che si vuole la parte più meschina e infantile di noi stessi vien fuori, a discapito anche dei legami apparentemente saldi? Il terzo film di Santiago Requejo l’ho trovato assai spassoso, come il resto dei presenti in sala che, divertiti, si sono fatti prendere da un chiassoso entusiasmo. E voi accettereste di vivere di fianco a un “pazzo”?
4 stelle su 5.

LEGGI ANCHE