16 Sep, 2025 - 15:14

2025-2030: le sfide che attendono le nostre imprese industriali

In collaborazione con
MATTEO DI FELICE
2025-2030: le sfide che attendono le nostre imprese industriali

Nel prossimo quinquennio la manifattura italiana dovrà correre su più direttrici: automazione e IA, resilienza della supply chain, sostenibilità ed efficienza energetica, sicurezza OT e colmare il divario di competenze aggiornando i modelli operativi.

La chiave non è accumulare progetti, ma selezionare iniziative con ROI misurabile, payback entro 12-30 mesi e impatto chiaro su costo unitario, qualità e servizio al cliente.

Automazione e IA: produttività, qualità e nuovi ricavi

Le fabbriche che hanno integrato analitiche in tempo reale, visione artificiale e manutenzione predittiva ottengono spesso +10-20% di produttività, scarti ridotti e fewer unplanned stops. Il ritorno tipico di un progetto di PdM su linee di assemblaggio è tra 12 e 24 mesi, grazie alla diminuzione del downtime non pianificato del 30-50%.

Un caso concreto osservabile in molte linee di movimentazione è l’uso di modelli IA sui motori e sugli azionamenti: prevenire 500 minuti di fermo all’anno in un impianto dove un’ora di arresto costa 20.000 euro significa circa 166.000 euro/anno di fermo evitato, a cui si sommano minori penali e rilavorazioni.

Oltre all’efficienza, l’IA abilita ricavi aggiuntivi. Configuratori intelligenti, simulazione con digital twin e co-progettazione con i clienti accorciano il time-to-market e supportano produzioni a lotti minimi senza far esplodere i costi variabili, favorendo il lancio di prodotti nuovi e innovativi. I KPI da presidiare sono OEE, First Pass Yield, difettosità per milione, Mean Time Between Failures e On Time In Full.

Migliorarli di pochi punti percentuali può tradursi in punti di margine recuperati grazie a meno scarti, meno straordinari e più capacità utile. Sul fronte dei modelli operativi, le aziende top performer creano un Centro di Eccellenza per l’IA industriale che fornisce librerie di algoritmi, standardizza i connettori OT e governa il rilascio dei casi d’uso, con metriche di adozione per stabilimenti e reparti. Questo approccio riduce i progetti duplicati, accelera la scalabilità e consente contratti as-a-service su funzionalità specifiche (ad esempio quality-as-a-service sui controlli visivi).

Supply chain resiliente e sicurezza OT

Le oscillazioni di domanda, i lead time dei componenti elettronici e la volatilità logistica hanno reso strutturale il rischio di fornitura. 

Le imprese che stanno ottenendo risultati misurabili hanno riprogettato la rete con dual sourcing sulle categorie A, regionalizzazione selettiva e S&OP avanzato. Obiettivo: tagliare il TTR - Time To Recover di impianti e fornitori critici del 20-40% e stabilizzare il livello di servizio oltre il 95% nei periodi di stress. In un produttore di macchine utensili, l’attivazione di un secondo fornitore UE per schede elettroniche e il riallineamento dei MOQ ha ridotto del 60% i ritardi oltre 15 giorni e recuperato 2-3 punti di margine grazie a minori trasporti urgenti e penali.

La visibilità end-to-end è il moltiplicatore del ROI: un control tower che integra ordini, capacità di fornitura, eventi logistici e vincoli di produzione consente simulazioni what-if su scenari di shortage, con decisioni su re-sequencing, sostituzioni di componente e riallocazioni. I KPI principali sono TTR/TTS, inventory days, forecast accuracy, OTIF, costo di trasporto per unità e costo del capitale immobilizzato. In parallelo, non esiste supply chain resiliente senza cybersecurity OT.

Gli attacchi ransomware che colpiscono IT e stabilimenti hanno effetti immediati su MTTR, stock-out e mancato servizio. L’adozione di segmentazione di rete, gestione identità per operatori e manutentori, inventario asset OT con criticità e playbook di risposta testati trimestralmente ha ridotto il tempo di rilevazione - MTTD da ore a minuti in vari siti manifatturieri, limitando l’impatto a singoli reparti invece che a intere linee. Misurate e rendicontate MTTD/MTTR, percentuale di asset con patching entro SLA e ore di fermo evitate da esercitazioni tabletop. Il nodo competenze resta trasversale: molte aziende riportano una crescita dei tempi di ripristino operatività dovuta alla scarsità di tecnici esperti.

Un programma di upskilling su analisi dati, reti industriali e sicurezza, con percorsi certificati e affiancamento sul campo, riduce errori, tempi di diagnosi e dipendenza da fornitori esterni.

Sostenibilità ed efficienza energetica

L’efficienza energetica è la via più rapida per generare cassa e allinearsi ai target di decarbonizzazione. Gli interventi con payback 18-30 mesi più ricorrenti includono azionamenti a velocità variabile - VSD su pompe, ventilatori e compressori, che abbattono i consumi del 15-40% nelle utenze a carico variabile. Sui compressori d’aria l’ottimizzazione dei setpoint, il controllo a giri variabili, il recupero termico e il monitoraggio delle perdite portano spesso a risparmi del 10-25% e a una riduzione della kWh/ton nei processi energivori. Esempio tipico: in uno stabilimento ceramico, l’integrazione di recuperi di calore dai forni e l’adozione di VSD sulle pompe di processo ha ridotto la kWh/ton del 12% e i picchi in fascia F1 dell’8%, con effetti diretti su bolletta e power quality. L’elettrificazione di utenze termiche e l’installazione di fotovoltaico con storage migliorano ulteriormente il profilo di costo e la resilienza.

I KPI da presidiare sono energia specifica per unità, intensità di CO2e per unità, ore in picco e load factor degli impianti. Sul fronte incentivi, molte imprese stanno valutando il credito d’imposta Transizione 5.0 per sostenere progetti che uniscono digitalizzazione, efficientamento e riduzione delle emissioni. Integrare i requisiti nel business case fin dall’inizio consente di massimizzare l’aliquota agevolabile e di accelerare l’approvazione interna.

Piano d’azione in 5 passi

• Mappa valore-impatti: per ogni iniziativa definisci il caso d’uso, i KPI ex ante e un target di payback. Priorità ai processi dove il costo del downtime e lo scrap incidono di più su margine e servizio.

• Scale-up dell’IA in fabbrica: crea un Centro di Eccellenza con standard per dati, modelli e rilascio. Parti da qualità visiva e PdM su asset critici, misura OEE, FPY, MTBF e ore di fermo evitate trimestre su trimestre.

• Ridisegno della supply chain: attiva dual sourcing sulle categorie A, rivedi i contratti su lead time e MOQ, implementa una control tower con simulazioni. Metti a budget obiettivi su TTR/TTS, OTIF e inventory days.

• Energy first: esegui un audit mirato su motori-azionamenti e utility. Implementa VSD dove il carico è variabile, programma leak detection e recuperi termici, pianifica PV+storage per ridurre i picchi. Traccia kWh/unit e CO2e/unit mensilmente. 

• Zero trust OT e competenze: segmentazione di rete, gestione identità, backup isolati e playbook con esercitazioni trimestrali. Avvia un’academy interna su reti industriali, sicurezza e data analytics con obiettivi di certificazione e MTTD/MTTR in miglioramento.

Con questo percorso, le imprese entrano nel 2030 con processi più efficienti, catene di fornitura più robuste, un profilo di rischio cyber sotto controllo e un portafoglio di iniziative capace di generare ROI tangibile e vantaggio competitivo sostenibile.

LEGGI ANCHE