16 Sep, 2025 - 18:39

4 ottobre festa nazionale, da quando? Ecco perché San Francesco torna nel calendario civile

4 ottobre festa nazionale, da quando? Ecco perché San Francesco torna nel calendario civile

La festa di San Francesco torna protagonista tra le ricorrenze ufficiali, segno di un’Italia che riconosce e valorizza i suoi simboli, aprendoli alle esigenze e ai valori del presente.

San Francesco, festa nazionale da quando? 

Il 4 ottobre torna a essere festa nazionale: dal 2026, San Francesco rientra ufficialmente nel calendario civile italiano, simboleggiando una svolta storica che unisce tradizione religiosa e valori moderni.

Per quasi cinquant’anni, il 4 ottobre è stato relegato al solo calendario religioso, dopo che nel 1977 la festa venne eliminata per ragioni economiche insieme ad altre ricorrenze civili. Oggi, grazie alla proposta di legge presentata dalla formazione Noi Moderati guidata da Maurizio Lupi e sostenuta da Fratelli d’Italia e Forza Italia, la data tornerà ad avere pieno valore pubblico: dal 2026 sarà di nuovo festa nazionale, con scuole chiuse e lavoratori a casa, come avviene per Natale, il Primo Maggio e Pasqua.

Cosa prevede la nuova legge?

Il testo in discussione alla Camera stabilisce che il 4 ottobre sia riconosciuto come giorno festivo a tutti gli effetti. Tuttavia, la normativa non si limita solo alla chiusura di uffici e istituti scolastici: sono previste anche iniziative culturali ed educative incentrate sui valori di San Francesco, quali la pace, la fratellanza, l’inclusione sociale e la tutela dell’ambiente. Istituzioni e scuole verranno infatti incoraggiate a promuovere attività coerenti con lo spirito francescano, così da rendere la giornata occasione di riflessione collettiva e impegno civile.

Il ritorno di una ricorrenza perduta

La cancellazione del 4 ottobre dal calendario civile risale al 1977, in un momento storico segnato da difficoltà economiche e dalla volontà di ridurre i giorni festivi. Per quasi mezzo secolo, la ricorrenza è rimasta confinata e celebrata solo in ambito religioso, soprattutto in Umbria e in zone legate alla spiritualità francescana. Il nuovo provvedimento colma così un vuoto simbolico, restituendo importanza nazionale a una data che affonda le radici nell’identità culturale del Paese.

L’iter parlamentare e le tempistiche

L’iter legislativo è ormai avviato: giovedì 18 settembre è atteso il voto della Camera, passaggio chiave prima della discussione in Senato. Secondo le previsioni, non si aspettano ostacoli significativi; il provvedimento gode infatti di ampio consenso trasversale. C’è però un dettaglio curioso: il primo anno in cui la festa avrà effetto concreto sarà il 2027, poiché nel 2026 il 4 ottobre cadrà di domenica, non cambiando quindi la routine lavorativa e scolastica dei cittadini italiani.

Perché questa scelta?

La decisione del Parlamento di inserire il 4 ottobre tra le feste civili non è casuale. Negli ultimi decenni San Francesco è diventato sempre più un simbolo trasversale, capace di parlare non solo ai credenti ma a tutta la società. Le sue parole e i suoi gesti continuano a risuonare in tematiche estremamente moderne:

  • Dialogo e pace: Francesco si recò dal Sultano d’Egitto durante le Crociate, cercando un incontro pacifico in un’epoca di scontri sanguinosi.
  • Ecologia e ambiente: il “Cantico delle creature” è considerato un inno alla natura e al rispetto per il creato, anticipando la sensibilità ecologista contemporanea.
  • Socialità e povertà: il suo rifiuto delle ricchezze e l’attenzione agli ultimi trovano oggi eco nei dibattiti su disuguaglianze e giustizia sociale.
  • In un Paese spesso diviso, la figura di Francesco offre punti di unione e di identità condivisa, superando persino le barriere religiose.

 

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