19 Sep, 2025 - 10:52

Stress digitale e smart working: come gestirlo al meglio

In collaborazione con
Carlotta Lucon
Stress digitale e smart working: come gestirlo al meglio

Lo smart working ha trasformato radicalmente il modo di lavorare, portando con sé vantaggi : come flessibilità e risparmio di tempo, ma anche nuove fonti di stress. La connessione constante e amplificata, le email incessanti e la difficoltà a separare vita privata e lavoro possono generare quello che oggi viene definito stress digitale. In questo articolo analizzeremo nello specifico cos’è lo stress digitale, come si manifesta e quali strategie adottare per ridurlo, mantenendo equilibrio e produttività.

Cos’è lo stress digitale

Lo stress online deriva da un'eccessiva esposizione ad ambienti digitali come i social media, le email e le notizie. Non è semplice stanchezza da device, ma una condizione cronica che si manifesta in vari modi, influenzando la nostra salute mentale e fisica. I principali sintomi includono:

• Ansia da email e messaggi non letti

• Difficoltà di concentrazione

• Senso di sovraccarico e irritabilità

• Disturbi del sonno e mal di testa

Secondo l’INAIL, la valutazione dei rischi psicosociali deve includere anche lo stress digitale, poiché può influire negativamente sulla produttività e sul benessere dei lavoratori. 

Sei strategie per ridurre lo stress digitale 

Occorre quindi saper gestire lo stress digitale combinando organizzazione, regole chiare e consapevolezza personale. Esistono sei strategie efficaci che devono essere applicate al fine di migliorare il proprio benessere e ridurre gli effetti negativi del digitale.

Lo smart working nasconde degli svantaggi, il principale dei quali è quello di finire per essere praticamente sempre reperibili. La disconnessione è una misura preventiva per preservare la salute psico-fisica del lavoratore, permettendogli di staccarsi dal lavoro digitale quando necessario. Il diritto alla disconnessione si riferisce alla possibilità per i lavoratori di interrompere il collegamento con gli strumenti digitali di lavoro al di fuori degli orari stabiliti.

Questo è particolarmente rilevante nel contesto dello smart working, dove il confine tra vita professionale e personale può diventare molto sottile. Organizzare le priorità Non tutto è urgente. Pianificare le attività e distinguere tra compiti prioritari e secondari permette di evitare sovraccarichi e ridurre il senso di sopraffazione. Leggere costantemente le mail, aver paura di non aver letto una notifica, diventano preoccupazioni opprimenti che compromettono la salute mentale del lavoratore e di conseguenza le sue prestazioni.

Disattivare le notifiche non essenziali su smartphone o computer diminuisce le distrazioni e migliora la concentrazione, riducendo lo stress digitale. Pause regolari e micro-break Fare brevi pause durante la giornata, anche solo per staccare gli occhi dagli schermi, migliora il benessere fisico e mentale. Piccoli momenti di riposo aiutano a prevenire affaticamento e irritabilità.

Le aziende dovrebbero educare i propri dipendenti all’uso consapevole degli strumenti digitali, così facendo aumenterebbero l’efficienza e ridurrebbero l’ansia da tecnologia. Esistono infatti dei corsi di gestione del tempo e di strumenti digitali che possono essere molto utili per prevenire lo stress mentale.

Comunicazione chiara, rispetto dei tempi altrui e collaborazione online contribuiscono a creare un clima digitale sano, riducendo stress e conflitti. Un modo per raggiungere questo obiettivo è utilizzare degli strumenti di gestione dei progetti e piattaforme di collaborazione. Questi strumenti consentono ai membri del team di comunicare, condividere file e collaborare su progetti in tempo reale evitando qualsiasi tipo di confusione.

Lo stress digitale è una nuova sfida del lavoro moderno, soprattutto con l’avvento dello smart working. Le aziende e i dipendenti possono adottare strategie di disconnessione, organizzazione e formazione, creando un equilibrio tra lavoro, tecnologia e benessere personale riducendo i rischi che il digitale comporta. 

A cura di Carlotta Lucon

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