19 Sep, 2025 - 15:57

Riforma della giustizia, il video che smaschera l'agguato del Pd per la rissa in parlamento

Riforma della giustizia, il video che smaschera l'agguato del Pd per la rissa in parlamento

"Al mio segnale, scatenate l'inferno". Ma, diversamente dal Gladiatore, qualcosa, al Pd, è andata storta. E più di una banale bagarre da campagna elettorale non è venuto fuori niente di meglio.

Camera dei Deputati, 18 settembre, in agenda l'ultimo voto sulla riforma della magistratura. A Montecitorio, la maggioranza incassa un altro via libera con 243 sì e 109 no. Dopo trent'anni, la separazione delle carriere tra magistrati giudicanti e quelli inquirenti è a un passo.

La soddisfazione dei rappresentanti del centrodestra è, quindi, più che giustificata.

Ma tra dieci giorni inizierà una lunghissima sfida elettorale, con sette regioni in palio e il referendum costituzionale che, la prossima primavera, dovrà dire la parola definitiva proprio sulla riforma della giustizia. Il centrosinistra, quindi, fa scattare il piano per rubare la scena e i titoli di giornali e telegiornali.

"Al mio segnale, scatenate l'inferno", allora. Il segnale doveva darlo Chiara Braga, la capogruppo del Pd alla Camera, quando Sergio Costa dei 5 Stelle presiedeva l'aula. Il Campo largo, evidentemente, si ara anche così. Ebbene: la riforma passa, il centrodestra esulta. E i parlamentari del centrosinistra già sono pronti a dare addosso al governo. 

Ma c'è una falsa partenza. Braga sta ancora parlando quando uno di loro, Nico Stumpo, già scatta in direzione dei banchi dell'esecutivo. E allora:

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No, Nico! Non adesso!

E insomma: ci sono le immagini a testimoniare come l'agguato sia andato tutto sommato male.

L'agguato del Pd in aula contro il governo per fermare la riforma della giustizia

E insomma: la separazione delle carriere è l'evolversi naturale della riforma del Codice di procedura penale targata Vassalli, since 1988. Anche il centrosinistra l'ha sempre ritenuta una cosa buona e giusta: ebbe modo di confermarlo anche in occasione della Bicamerale di D'Alema, 1997. Nel 2019, al congresso, Maurizio Martina presentò una mozione che comprendeva questa frase.

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Il tema della separazione delle carriere appare ineludibile per garantire un giudice terzo e imparziale

Ancora oggi, vari suoi esponenti, da Giorgio Gori a Goffredo Bettini, reputano la separazione tutt'altro che un tabù. Ma il vangelo secondo Elly Schlein non lo permette. Anzi: l'ha innalzata a peccato mortale. Di più: a bandiera ideologica. Per questo, bisogna far vedere al popolo telespettatore della sinistra dura e pura che ci si straccia le vesti per impedirla. Per questo, l'idea dell'agguato.

Oggi, tra gli altri, l'ha descritto Maurizio Belpietro sulla Verità:

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Quando l'onorevole Sergio Costa (5 Stelle) che presiede l'aula dà la parola a Chiara Braga e l'esponente del Pd inizia a parlare, alcuni parlamentari a lei vicini scendono verso i banchi del governo animati da intenzioni bellicose. Tra questi Nico Stumpo, uno dei pasdaran della segreteria. La Braga reagisce cercando di fermarlo: No, non adesso. Nico, non adesso. Lo ripete quattro volte e, a un certo punto, vedendosi inascoltata, si rivolge a una collega invitandola a fermare il gruppetto sceso verso i banchi del governo. E al tentativo si unisce anche Elly Schlein... 

Ecco il video che smaschera il Pd

Le risate di Chiara Braga

Fatto sta che una volta che la seduta è stata sospesa, le opposizioni hanno annunciato l'occupazione dell'aula per poter discutere della situazione di Gaza. Quindi, come ha notato Belpietro, il centrosinistra doveva essere tutto preso da due temi che considera di capitale importanza. Invece, cosa è successo? Che la capogruppo Braga ha iniziato a ridere insieme alla collega Simona Bonafè. Probabilmente, lo facevano per la falsa partenza di Nico Stumpo: parlamentare alla terza legislatura, highlander del Pd che sopravvive di segretario in segretario. Ma, evidentemente, non esattamente un centometrista che scatta al momento giusto. 

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