20 Sep, 2025 - 15:30

Come sta Salvini? Ecco quali sono i problemi di salute che l'hanno costretto a cancellare tutti gli impegni

Come sta Salvini? Ecco quali sono i problemi di salute che l'hanno costretto a cancellare tutti gli impegni

La notizia è arrivata a ciel sereno, quando lo si attendeva più carico che mai per riprendersi in mano la sua Lega, magari tenendo a distanza di sicurezza il suo rampante vice, il Generale Vannacci.

Matteo Salvini, invece, dopo aver omaggiato Umberto Bossi in occasione del suo 84esimo compleanno, ha dovuto cancellare tutti gli impegni. Almeno per un giorno, è stato costretto a staccare la spina dalla politica. È dovuto ricorrere alle cure mediche.

I problemi di salute di Matteo Salvini: tutti gli impegni cancellati

Alla vigilia del suo onomastico ma soprattutto del suo intervento a Pontida, Matteo Salvini ha dovuto dare forfait. Ha cancellato tutti gli impegni che aveva in agenda perché si è dovuto sottoporre a dei controlli medici.

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Nulla di preoccupante

ha fatto sapere subito il suo staff. Ma di certo è stato qualcosa di improvviso e che ha messo in allarme dirigenti e attivisti della Lega.

Di cosa soffre Matteo Salvini

Matteo Salvini, che a marzo ha compiuto 52 anni, è atteso domani a Pontida, l'appuntamento che si rinnova tutti gli anni, quello avvertito come il più importante dai militanti della Lega. E la presenza non dovrebbe essere messa in discussione. Tuttavia, non mancano i timori.

Il segretario del Carroccio, infatti, soffre di calcoli renali. Quindi dovrebbe osservare un periodo di riposo e seguire una dieta particolarmente rigida per evitare complicazioni.

Nel caso in cui i medici che in questo momento lo hanno in cura lo sconsiglieranno di muoversi, potrebbe essere presente a Pontida solo grazie a un collegamento da remoto. O addirittura con un video registrato.

Gli impegni cancellati

Che, del resto, la situazione sia di una certa serietà lo dimostra il fatto che oggi Salvini sarebbe dovuto essere presente alle 11.30 a Nogara, nel veronese, in occasione del 50esimo anniversario della nascita dello stabilimento Coca Cola. E alle 19 sarebbe dovuto essere già a Pontida per il tradizionale intervento alla manifestazione della Lega giovani, quello che ogni anno precede il raduno dei militanti del Carroccio vero e proprio, sul mitico pratone.

Entrambi questi impegni, però, sono stati cancellati. Una iattura per il segretario. Perché quest'anno più che mai la sua presenza a Pontida sarebbe indispensabile.

Dal punto di vista politico, infatti, Salvini sarebbe chiamato a dimostrare che la Lega è ancora saldamente nelle sue mani, non in quelle di Vannacci.

La battaglia politica

Salvini ha bisogno di recuperare presto la migliore forma fisica perché lo attende una battaglia politica assai insidiosa all'interno della sua Lega.

Senza tanti giri di parole: Roberto Vannacci fino a quando si accontenterà di essere il suo secondo?

Il Generale, proprio in vista del raduno di Pontida, ha già annunciato fuoco e fiamme. In un'intervista rilasciata oggi a Repubblica, ha dichiarato:

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Pontida chiarirà l'evoluzione della Lega, non è più il partito del 1992. Se allora si proclamavano certi principi e certe ideologie, nel 2025, ci sono altre idee e altre parole d'ordine. Solo le cose morte stanno ferme

Sono parole che, tra le righe, lasciano intendere che il Carroccio potrebbe discostarsi da Salvini e sposare anche la linea politica a lui più vicina, quella nazionalista.

Del resto, se Salvini soffre di calcoli renali, anche il suo partito ultimamente non viene dato in grande forma.

I sondaggi non sono brillantissimi (vedi Marche e Calabria); l'Autonomia differenziata è stata azzoppata dalla Corte Costituzionale; in Veneto, anche se Alberto Stefani è in pole, il nome del candidato per il post Zaia aspetta ancora la benedizione di Fratelli d'Italia e Forza Italia; la vecchia guardia, inoltre, guarda con sospetto la presenza a Pontida non solo di Vannacci ma anche di altri leader dell'estrema destra europea come Jordan Bardella del Rassemblement National, Santiago Abascal di Vox e Flavio Bolsonaro, il figlio dell'ex presidente del Brasile, Jair, appena condannato a 27 anni per golpe. 

Le insidie interne che Salvini deve tenere a bada

A fronte di tutti questi nodi, molti leghisti hanno preso a guardare Massimiliano Romeo, segretario lombardo nonché capogruppo in Senato della Lega, come loro vero punto di riferimento. Quantomeno per non perdere l'anima nordista che, in fin dei conti, si è rivelata sempre una panacea per il partito, anche nei momenti peggiori.

Calcoli a parte, Salvini ha anche questi problemi interni da risolvere. 

 

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