Per il Fatto Quotidiano, è sempre tempo di casta & sprechi. Così, ieri, Ilaria Proietti ha denunciato che il Governatore della Sicilia, l'ex presidente del Senato di Forza Italia Renato Schifani, spende addirittura 600 euro (di fondi regionali) quando si trova a dormire fuori dalla sua Palermo.
Del resto, ha fatto presente la cronista del giornale di Marco Travaglio, "gli antichi vincoli, quelli che imponevano che i soggiorni presidenziali in albergo non potessero costare più di 200 euro a notte, non valgono più. Ora, l'ex presidente del Senato può godersi notti da nababbo: l'asticella è fissata a poco meno di 570 euro".
Per i pasti si è seguito lo stesso iter:
ha informato Proietti. Non mancando di sottolineare l'abilità del Governatore di mandare a rimborso sempre quella cifra, compresi i centesimi.
In altre parole: Schifani è capace di spendere regolarmente tutti i soldi che gli vengono messi a disposizione dall'ente che guida senza risparmiare un centesimo.
Roba da potersi laureare super campione di "Ok, il prezzo è giusto!", la vecchia trasmissione condotta prima da Gigi Sabani e poi da Iva Zanicchi sulle reti Mediaset. Ve la ricordate?
E insomma: a 600 euro a notte e nonostante pasti molto abbondanti, il Governatore della Sicilia Renato Schifani fa "tanti sogni d'oro" stando al Fatto Quotidiano. Che, a sostegno della sua tesi, fa cantare le carte. Nella fattispecie, le fatture: 569,67 euro (solo 2 centesimi sotto il limite del rimborso di 569,69) per un soggiorno al Principe di Savoia di Milano; 460 euro a Villa Amistà, a San Pietro in Cariano in Valpolicella, vicino Verona; 1130 euro per due notti a Catania; 403 euro ad Agrigento; 391 a Roma, vicino piazza di Spagna.
E per mangiare? La cifra che Schifani mette puntualmente in fattura è di 170,91 euro.
ha concluso Ilaria Proietti citando Totò, massimo riferimento culturale del suo direttore (Travaglio ha una rubrica che ha chiamato "Ma mi faccia il piacere").
Ma tant'è: Renato Schifani, recentemente, è finito nel mirino anche di Carlo Calenda. Il leader di Azione prima l'ha attaccato per le nomine dei figli di ex ministri ed ex parlamentari nelle partecipate della regione al grido
Poi, nella versione più moderata, l'ha messa così:
Tuttavia, in settimana, si è soffermato su un episodio che secondo lui descrive bene il grado di "arroganza feudale" a cui è costretta la Sicilia.
Quest'episodio è accaduto all'aeroporto di Palermo.
Insomma: sarebbe scattata una vera e propria punizione per lesa maestà.
Di certo, quando Renato Schifani deve mangiare o dormire fuori casa c'è da allarmarsi.