Volendo restare solo all'ultima settimana, in Italia, è capitato che un professore che stava tenendo una lezione all'università è stato costretto a interromperla da un gruppo di studenti Pro-Pal e quando si è ribellato è stato malmenato.
È successo anche che un suo collega è stato sospeso dall'ateneo dove era sotto contratto perché ha avuto l'ardire di esternare un suo pensiero sull'esercito israeliano.
Infine, che un giornalista autore di un libro su Israele è stato costretto ad annullarne una presentazione.
Quest'ultimo episodio è accaduto oggi, a Roma: quel giornalista è David Parenzo e il libro "proibito" si intitola "Lo scandalo Israele" (Rizzoli editore).
David Parenzo ha annunciato quattro giorni fa che avrebbe presentato il suo libro a Roma tramite i suoi canali social:
Come da locandina, si prevedeva un bel dibattito, quantomai importante in questo momento storico, con altri due giornalisti, Antonio Di Bella e Augusto Minzolini, e l'analista geopolitica Nathalie Tocci.
Sta di fatto che, senza alcun preavviso, l'appuntamento è stato annullato. Chi ha contattato il conduttore de "L'Aria che tira" chiedendogli se veramente la presentazione fosse saltata, ha avuto come risposta solamente un laconico "purtroppo".
Nessuna giustificazione ufficiale, quindi, per la presentazione saltata. Ma è bastato andare ancora sul profilo Facebook di Parenzo per capire che, evidentemente, la discussione attorno a "Lo scandalo Israele" è saltata per motivi di ordine pubblico.
Sotto al post con il quale il giornalista annunciava l'evento, infatti, si sono contati qualcosa come 583 messaggi, la stragrande maggioranza dei quali di odio puro. Qualche esempio:
"Venite ancora ad imporci il vostro giorno della Memoria corta"
"Vergognati"
"Ammesso e non concesso che lei sia un giornalista, in un ambiente sano dovrebbero almeno sospenderla"
"Torna a Tel Aviv, quella è casa tua"
"Siete lo scandalo dell'umanità"
Insomma, i commenti antisemiti non si contano: David Parenzo è nato a Padova 49 anni fa da una famiglia ebraica.
E comunque: a Parenzo, che sui social sa difendersi, non è certo capitato oggi il primo episodio in cui ha dovuto fare un passo indietro per ragioni di sicurezza.
A marzo del 2024, evidentemente perché ebreo e difendeva le ragioni di Israele, gli fu impedito di parlare alla Sapienza di Roma.
Eppure, era stato invitato a un convegno organizzato da Azione giovani su tutt'altro argomento: sulla parità di genere. E lui si era dimostrato disponibile a un confronto anche con gli studenti che, bandiere della Palestina in mano, lo contestavano dandogli anche del fascista.
Nulla valse a calmarli: volevano solo zittirlo.
Ma di cosa parla il libro di David Parenzo "Lo scandalo Israele"?
In sette racconti, "aiuta a cogliere fino in fondo il carattere "scandaloso" della fondazione di Israele attraverso la vita di David Ben Gurion e il sogno di una convivenza che ancora oggi sono in molti a rivendicare a Tel Aviv", si legge nella quarta di copertina. Insieme a questa frase:
Il fatto è che ora tocca credere nei miracoli anche in Italia, pure per una semplice presentazione di un libro.