Oltre 254 milioni di bambini nel mondo non possono andare a scuola. Tra le cause: conflitti armati, cambiamenti climatici e pregiudizi di genere. Un’emergenza educativa globale che richiede azione immediata.
In un mondo che corre verso l’innovazione e l’intelligenza artificiale, ci sono ancora 254 milioni di bambini che non possono sedersi in una classe, leggere un libro, scrivere il proprio nome, o sognare un futuro migliore. L'accesso all’istruzione è un diritto umano universale, ma oggi è negato a intere generazioni. Le cause sono molteplici, intrecciate e drammatiche: guerre, crisi climatica, povertà estrema e discriminazioni di genere.
Guerre e conflitti armati: scuole ridotte in macerie In zone di guerra come Ucraina, Gaza, Siria, Yemen, Sudan e Afghanistan, le scuole vengono distrutte o usate come basi militari. I bambini, oltre a vivere tra le bombe, perdono l’unico spazio sicuro dove poter crescere e apprendere. Secondo l’UNICEF, 1 bambino su 3 in aree di conflitto è fuori dal sistema scolastico.
Il cambiamento climatico sta aggravando le disuguaglianze educative. In molti Paesi africani e asiatici, siccità e inondazioni costringono le famiglie a migrare, distruggendo strutture scolastiche e interrompendo anni di studio. Molti bambini devono lavorare nei campi o cercare acqua, rinunciando alla scuola per sopravvivere. Pregiudizio di genere: le bambine pagano il prezzo più alto Milioni di bambine non vanno a scuola solo perché sono femmine. In molti Paesi, la cultura patriarcale impone il matrimonio precoce, la cura della casa o il velo dell’ignoranza.
Oltre 129 milioni di bambine e adolescenti nel mondo sono fuori dal sistema educativo, con conseguenze devastanti su salute, diritti e futuro. L’emergenza educativa è una crisi globale Questa non è solo una crisi umanitaria. È una crisi globale dei diritti, della democrazia e dello sviluppo. Senza istruzione, aumenta il rischio di sfruttamento, criminalità, estremismo e povertà.
Un bambino senza scuola è un adulto senza opportunità. Cosa possiamo fare: una chiamata all’azione Non basta indignarsi, bisogna agire. - I Governi devono investire nell’educazione, anche in contesti di emergenza. - Le organizzazioni internazionali devono proteggere le scuole come luoghi sacri e inviolabili. - Tutti noi possiamo sostenere progetti educativi, sensibilizzare, donare, informare. Il sapere salva le vite Un libro può cambiare un destino. Una scuola può salvare un’intera comunità. Garantire l’istruzione a ogni bambino del mondo è l’unico vero investimento per un futuro di pace, equità e progresso.
A cura di Gaetanina Narciso