Erano accusati di aver stuprato in gruppo una studentessa di 19 anni, conosciuta con lo pseudonimo di "Silvia", e di aver filmato senza il suo consenso un'amica della giovane mentre dormiva sul divano della villa della famiglia Grillo a Porto Cervo, nel luglio 2019.
Dopo oltre quattro anni e un processo durato più di venti udienze - l'ultima rinviata per un lutto che ha colpito il presidente della Corte - è arrivata oggi la condanna per Grillo Jr, figlio del fondatore del Movimento Cinque Stelle, e per i suoi amici Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia e Vittorio Lauria.
Il collegio del Tribunale di Tempio Pausania ha emesso la sentenza dopo circa tre ore di camera di consiglio. Ciro Grillo, Vittorio Lauria ed Edoardo Capitta sono stati condannati a otto anni di reclusione. Francesco Corsiglia, invece, ha ricevuto una pena di sei anni e sei mesi.
Secondo i giudici, il ragazzo avrebbe preso parte allo stupro di gruppo della 19enne, ma non avrebbe molestato la sua amica. In pratica, è stato assolto dall'accusa di aver scattato e diffuso foto a sfondo sessuale della ragazza mentre dormiva.
Un verdetto che non si discosta di molto da quello auspicato dal pm Gregorio Capasso, che al termine della requisitoria aveva chiesto 9 anni di carcere per tutti gli imputati.
Durante tutto il processo, le difese dei quattro imputati hanno sostenuto con fermezza la tesi della consensualità dei rapporti sessuali, mettendo in luce presunte contraddizioni nei racconti della 19enne, definita spesso "la grande accusatrice" del caso.
Argomentazioni su cui sono tornati anche nell'udienza di oggi - originariamente fissata per il 3 settembre -, chiedendo l'assoluzione dei giovani. I giudici, alla fine, hanno ritenuto solido l'impianto accusatorio. Fondamentali, in particolare, i video e le foto trovate sui telefoni dei quattro.
In alto, la puntata dedicata alla vicenda dalla trasmissione "Incidente Probatorio" sul canale 122 - Fatti di Nera lo scorso 3 settembre, data in cui era inizialmente attesa la sentenza.
Al momento della lettura della sentenza nessuno di loro era presente in aula. Fin dall'inizio della vicenda, tutti si sono proclamati innocenti.
le dichiarazioni che Grillo Jr aveva rilasciato spontaneamente a giugno.
Tutto è partito dalla denuncia presentata nel 2019 da una modella 19enne. La ragazza, italo-norvegese, ha raccontato di essere stata violentata prima da Corsiglia e poi dagli altri tre imputati durante una notte trascorsa nella villa della famiglia Grillo a Porto Cervo.
Alla sua denuncia si è presto aggiunta quella dell'amica che era con lei, ripresa senza il suo consenso in immagini hot poi diffuse online. Il processo ha attraversato più di venti udienze, nel corso delle quali sono state ascoltate numerose testimonianze e analizzate prove tecniche.
Particolarmente toccante è stata l'audizione di Silvia, che con estrema forza ha descritto le conseguenze psicologiche devastanti di quella notte, culminate in atti autolesionistici e tentativi di suicidio. Avevano sollevato polemiche le domande - particolarmente invasive - rivoltegli dai legali degli imputati.
Secondo l'accusa, quella sera di luglio la ragazza aveva bevuto così tanto da non essere consapevole di ciò che stava accadendo, e quindi da non poter esprimere un libero consenso. Ora, con la sentenza, secondo molti "giustizia è fatta". Ma le difese si preparano a leggere le motivazioni - che saranno depositate entro 90 giorni - per poi ricorrere in Appello.