23 Sep, 2025 - 15:13

Gaza, Lorenzo Tosa a Radio Cusano Campus: "In piazza la parte migliore dell'Italia"

Gaza, Lorenzo Tosa a Radio Cusano Campus: "In piazza la parte migliore dell'Italia"

Sbarca su Radio Cusano Campus Lorenzo Tosa, giornalista noto per la sua attività di cronaca e opinione su vari temi di attualità, diritti civili e politica. In onda dalle 13.30 alle 14, dal lunedì al venerdì, con LIvia Ventimiglia, Tosa ha parlato dei cortei pro-palestina che si sono tenuti in tutta Italia il 22 settembre, nella giornata dello sciopero pro-Gaza.

"Ottanta città hanno rotto l'assedio mediatico, la scorta mediatica del genocidio -ha affermato Tsa-. È stata la riisposta più bella a un fatto storico ormai acclarato: anche gli studiosi, anche le organizzazioni internazionali l'hanno definito per quello che è: un genocidio".

"La Gemania e il Vaticano non la usano? Purtroppo è ancora una parola divisiva. Ma l'Onu ormai utilizza apertamente questo termine. Ed è stato utilizzato anche da David Grossman, il grande intellettuale israeliano, che certo non può essere accusato di essere antisemita. Quanto al Vaticano è stato uno dei primi Stati a riconoscere la Palestina. Anche Macron e altri Stati l'hanno riconosciuta dal punto di vista giuridico. Solo noi, purtroppo, rimaniamo fuori dalla storia", ha dichiarato Tosa.

Tosa ha poi proseguito: "Il nostro ministro degli esteri, Tajani, un giorno, magari con un lapsus, lo chiama genocidio, il giorno successivo chiude a ogni ipotesi di riconoscimento; un giorno plaude Israele, un altro si schiera a favore dei bambini di Gaza. Questo tipo di comunicazione vuole nascondere un problema politico: l'incapacità di questa destra di leggere il momento storico e di saperlo interpretare. Bisognerebbe che si comportassero come degli statisti. Così risponderebbero agli italiani scesi in piazza che non ci stanno a rimanere inermi di fronte a un genocidio"

Per Tosa, "gli italiani hanno fatto come Enzo Iacchetti: suppliscono moralmente ai nostri governanti"

Ed è proprio al governo italiano che è stato rivolto il messaggio principale dello sciopero generale: "Più che dal governo israeliano, possiamo farci ascoltare dal nostro. I disagi che ne sono derivati sono fisiologici quando si fa un'iniziativa del genere. Solo così quella parte di italiani che dorme ancora si può svegliare. Nessuno può girarsi dall'altra parte davanti alla pulizia etnica, al dramma che si sta vivendo".

A Genova, la città di Lorenzo Tosa, i lavoratori hanno bloccato anche il porto: "Sono gli stessi che avevano promesso che appena la Flotilla non avesse dato notizie di sé per venti minuti, avrebbero bloccato tutto. Ma anche gli insegnanti: come facevano a rimanere inermi? Il cuore pulsante del Paese è sceso in piazza".

Un radioascoltatore sostiene che gli italiani siano "indifferenti, ma Tosa ribatte: "Io credo che ci siano due tipi di persone. C'è una parte effettivamente indifferente. Ma un'altra che su Gaza invece, di fronte alla malafede della scorta mediatica pro Nethanyahu si è ribellata".

   

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