24 Sep, 2025 - 11:06

Chi è Cinzia Pinna, scomparsa a Palau? Un dettaglio nei video cambia tutto: spuntano due indagati

Chi è Cinzia Pinna, scomparsa a Palau? Un dettaglio nei video cambia tutto: spuntano due indagati

C'è una svolta nel caso di Cinzia Pinna, la 33enne di Castelsardo scomparsa nella notte tra l'11 e il 12 settembre a Palau, in Gallura. Dopo giorni di ricerche senza esito, la Procura di Tempio Pausania ha avviato un'inchiesta, iscrivendo nel registro degli indagati due uomini. L'ipotesi è che la donna sia stata uccisa e il corpo occultato. Ecco cosa sappiamo finora e quali accertamenti sono ancora in corso. 

Chi è Cinzia Pinna, la 33enne scomparsa a Palau la notte tra 11 e 12 settembre

Cinzia Pinna, 33 anni, originaria di Castelsardo, un piccolo centro della costa nord della Sardegna, è figlia di ristoratori molto noti del posto. La notte dell'11 settembre si era recata a Palau, in Gallura, per trascorrere la serata insieme ad alcuni amici. 

Alle 3:20, il suo cellulare si è agganciato a una cella nei pressi del porto. Da quel momento, nessuno ha più avuto sue notizie. La mattina seguente, preoccupati per il suo mancato rientro, i familiari ne hanno denunciato la scomparsa alle autorità.

Le ricerche sono scattate immediatamente, coinvolgendo forze dell'ordine, vigili del fuoco, volontari della protezione civile e semplici cittadini della zona. Diverse le aree interessate, da Palau a Capo Ferro, fino a Porto Cervo. Di Cinzia però non sono state trovate tracce.

I video delle telecamere e l'inchiesta per omicidio e occultamento di cadavere

A oltre dieci giorni dalla sparizione, la Procura di Tempio Pausania ha deciso di aprire un'inchiesta per omicidio e occultamento di cadavere. Secondo quanto riportato da La Nuova Sardegna, nel registro degli indagati sarebbero finiti due uomini: l'imprenditore vitivinicolo Emanuele Ragnedda, 41enne di Arzachena, e un suo conoscente milanese residente a Olbia, di 26 anni.

A portare a loro, i filmati delle videocamere di sorveglianza. In uno di essi, si vede Cinzia camminare barcollando per le vie del centro di Palau, dopo aver lasciato il locale. Poco dopo, la donna si ferma davanti a un'auto e parla con il conducente - identificato come Ragnedda -, per poi salire a bordo. 

I carabinieri del reparto territoriale di Olbia hanno sequestrato la tenuta dell'imprenditore a Conca Entosa, insieme ai cellulari di entrambi e all'auto. I due sono poi stati interrogati, assistiti dai rispettivi legali. Da una prima ricostruzione, Cinzia avrebbe incontrato Ragnedda nella zona del porto, per poi raggiungere con lui la sua villa.

Tra le ipotesi al vaglio degli investigatori, quella che la donna possa essere stata uccisa in quel frangente, per motivi da chiarire, e che il suo corpo sia stato poi occultato dall'imprenditore con l'aiuto del 26enne. Sono in corso gli accertamenti tecnici irripetibili del Ris di Cagliari. L'obiettivo è risalire a elementi utili. I due indagati, nel frattempo, si sono dichiarati estranei ai fatti. 

Gli appelli della famiglia e le ricerche: ora si attendono sviluppi

Negli scorsi giorni, i familiari di Cinzia avevano lanciato diversi appelli, chiedendo a chiunque potesse avere sue notizie di farsi avanti e contattare il 112. La sorella, in particolare, aveva scritto su Facebook:

virgolette
La notte tra giovedì 11 e venerdì 12 settembre Cinzia è andata via da un locale di Palau, non riusciamo a metterci in contatto con lei perché ha il cellulare spento, se qualcuno l'ha vista mi contatti.

Richieste di aiuto che, purtroppo, non hanno portato a risultati concreti, nonostante le numerose condivisioni sui social e l'attenzione mediatica. La speranza di ritrovare la 33enne viva sembra ora svanita, ma proseguono le ricerche del corpo (è stata infatti smentita la notizia secondo cui sarebbe stato ritrovato già ieri, 23 settembre).

Squadre specializzate sono impegnate nell'area dell'ultimo avvistamento: da domani lavoreranno al loro fianco anche i cacciatori di Sardegna. Si attendevano sviluppi, e di fatti sono arrivati: in tarda mattinata, Ragnedda è stato fermato perché avrebbe provato a fuggire a bordo di un'imbarcazione. 

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