Carlo Sassi, storica figura della televisione sportiva italiana, è morto oggi 28 settembre 2025. Il giornalista e regista milanese era celebre per aver rivoluzionato la narrazione calcistica in TV grazie all’invenzione e alla diffusione della moviola, entrando di diritto nella storia della televisione sportiva nazionale.
Al momento, la causa precisa della morte di Carlo Sassi non è stata resa nota. Ma è probabile che il decesso sia sopraggiunto per cause naturali, poichè non vo sono notizie riguardo a particolari malattie che lo affliggevano.
Carlo Sassi era nato a Milano il 1° ottobre 1929, dunque avrebbe compiuto 96 anni tra pochi giorni. Figlio unico, era cresciuto in una famiglia con padre dirigente Pirelli e madre casalinga.
Fin da giovane tentò la carriera da calciatore, giocando in squadre minori lombarde come l’Angerese e la Gaviratese alla fine degli anni Quaranta.
Poi abbandonò il calcio professionistico a causa degli studi, scegliendo una carriera lavorativa diversa prima di approdare nel mondo dei media.
Sulle fonti pubbliche disponibili non risultano dettagli specifici su moglie e figli di Carlo Sassi.
La sua vita privata è rimasta per lo più lontana dai riflettori mediatici, con prevalenza di notizie relative ai suoi successi professionali e alla sua passione per lo sport e la televisione.
La carriera di Carlo Sassi è legata indissolubilmente alla Rai, dove entrò nel 1960.
Fu tra i primi collaboratori del programma “La Domenica Sportiva” e ideatore della celebre moviola, introdotta in modo stabile nel 1967 in occasione del famoso “gol fantasma” di Gianni Rivera nel derby Inter-Milan: la genialità della moviola, cioè il rallentatore televisivo applicato alle azioni salienti delle partite, divenne rapidamente uno strumento imprescindibile per la discussione e l’analisi del calcio in TV.
Nei primi anni Sassi si limitava a selezionare gli episodi calcistici da discutere, che venivano poi commentati da giornalisti come Bruno Pizzul; dalla fine degli anni Settanta iniziò a commentare lui stesso le situazioni più controverse, dando vita a rubriche come “Pronto moviola”, in cui ascoltava anche i pareri telefonici dei protagonisti sportivi in diretta.
Fu curatore de “La Domenica Sportiva” e della moviola fino al 1991. Negli anni Novanta passò anche a Mediaset per “L’Appello del Martedì” con Maurizio Mosca, tornando in seguito in Rai dove lavorò con Sandro Ciotti in “Quasi Gol” e, dal 1993 al 2001, affiancò Fabio Fazio e Marino Bartoletti nel popolarissimo “Quelli che il calcio”, prima su Rai 3 e poi su Rai 2.
Originariamente tifoso dell’Inter, si avvicinò negli anni alla Cremonese per ragioni di amicizia con lo storico presidente Luzzara. La sua passione per la moviola e le nuove tecnologie televisive hanno lasciato un’impronta indelebile nel modo in cui si vive, racconta e analizza il calcio italiano.
Carlo Sassi è ricordato oggi come uno degli innovatori più significativi della televisione sportiva italiana, capace di cambiare la storia della narrazione calcistica a favore dello spettatore e della trasparenza delle decisioni sul campo di gioco.