Era il 13 febbraio 2024 quando Christian Sodano, finanziere 28enne, si recò nell'abitazione dell'ex fidanzata Desirée Amato a Cisterna di Latina, uccidendo sua madre Nicoletta Zamparelli e la sorella minore Renée con la sua pistola d'ordinanza.
Oggi, 29 settembre 2025, a distanza di un anno e mezzo dal duplice omicidio, è arrivata la condanna in primo grado per l'uomo, rinchiuso nel carcere di Santa Maria Capua Vetere.
Christian Sodano è stato condannato alla pena dell'ergastolo con isolamento diurno per il duplice omicidio di Nicoletta Zamparelli, 49 anni, e Renée Amato di 19.
Originario di Minturno (Latina), dopo le scuole superiori, Sodano aveva deciso di seguire le orme del padre e della madre e indossare una divisa.
Lavorava come finanziere a Ostia, sul litorale romano e, dopo aver perso entrambi i genitori, era andato a vivere a Latina con lo zio.
Il rapporto con la fidanzata si era fatto sempre più burrascoso, soprattutto a causa del suo atteggiamento possessivo che, come raccontato dalla stessa Desirée, era stato alla base della rottura.
Sodano non accettava che la relazione fosse terminata: al culmine dell'ennesima discussione con la ragazza, aveva preso la pistola e sparato contro le due donne accorse a difenderla.
Lei era riuscita a scappare prima chiudendosi in bagno, e in seguito calandosi dalla finestra della camera da letto.
La Corte ha accolto la richiesta dell'accusa riconoscendo la sussistenza dei futili motivi, mentre ha escluso l’aggravante della premeditazione.
A leggere la sentenza è stato il giudice Gian Luca Soana della Corte d'Assise del tribunale di Latina, al termine della camera di consiglio durata circa due ore.
Durante il processo Sodano aveva rilasciato delle dichiarazioni spontanee, sottolineando come avesse dedicato tutto se stesso nell'amore per Desirée.
aveva detto.
Sempre in aula l'ex fidanzata, tra le lacrime, aveva ricostruito quanto accaduto quel giorno, raccontando che lui non voleva chiudere la loro storia.
Dopo un litigio aveva iniziato a minacciarla, scrivendole messaggi come "Ogni scelta ha una conseguenza" e "Devi soffrire come ho sofferto io".
Oggi in aula erano presenti cinque parti civili: Desirée Amato, difesa dall’avvocata Chiara Fagiolo; Giuseppe Amato, marito e padre delle vittime, assistito dal legale Marco Fagiolo; i familiari di Nicoletta, rappresentati dall’avvocato Oreste Palmieri; il Comune di Cisterna, con il sindaco Valentino Mantini e l’avvocato Nicodemo Gentile; infine l’associazione “Insieme a Marianna”, con l’avvocata Benedetta Manasseri.
Il comune di Cisterna di Latina ha pubblicato un post sui social per commentare la sentenza di condanna di Christian Sodano.
Queste le parole del primo cittadino e dell’assessora Maria Innamorato, che concludono: