Si sono concluse nel peggiore dei modi le ricerche di don Flavio Paoli, il missionario pavoniano di 68 anni disperso da oltre un mese e mezzo nei boschi della Val di Non. Nel pomeriggio di ieri, 29 settembre 2025, il suo corpo è stato ritrovato in un luogo impervio e quasi invisibile: in fondo a un dirupo, completamente coperto dalla vegetazione, non distante da dove i familiari avevano rinvenuto la sua borraccia e il suo berretto.
Don Flavio Paoli, 68 anni, era scomparso l'11 agosto scorso, dopo essere uscito per una passeggiata nei boschi intorno a Nanno, suo paese natio. Era appena tornato dall'Africa - dove aveva partecipato a delle missioni in Eritrea e Burkina Faso - per un breve periodo di riposo, poi sarebbe partito alla volta della Nigeria.
Sarebbe dovuto rientrare nel pomeriggio, ma di lui si erano all'improvviso perse le tracce. Alle 20:30, i familiari erano riusciti a rintracciarlo: il sacerdote, confuso, aveva risposto al telefono, dicendo loro di essersi smarrito sul sentiero, senza saper fornire indicazioni precise sulla sua posizione.
L'allarme era scattato immediatamente. In questo mese e mezzo, le ricerche - serratissime - hanno coinvolto più di mille operatori, tra cui vigili del fuoco permanenti e volontari, soccorso alpino, unità cinofile, forze dell'ordine, protezione civile e numerosi cittadini.
Le perlustrazioni hanno interessato oltre mille ettari di territorio, spaziando tra boschi, sentieri e corsi d'acqua, senza portare a risultati concreti. Almeno fino a pochi giorni fa, quando alcuni familiari - camminando in un sentiero sopra Nanno - hanno rinvenuto due oggetti importanti: la borraccia e il berretto di don Flavio.
Indizi fondamentali, che hanno permesso di restringere l'area di ricerca e che ieri, 29 settembre 2025, hanno portato alla svolta. Dopo un'ispezione accurata, il corpo di don Flavio è stato individuato in fondo a un dirupo, nascosto dalla fitta vegetazione e quasi invisibile dall'esterno.
La salma è poi stata recuperata dai vigili del fuoco con l'uso di una doppia corda e portata in elicottero all'ospedale di Cles, dove in questi giorni saranno eseguiti tutti gli accertamenti del caso. Dalle prime ricostruzioni è emerso che il missionario sarebbe precipitato per almeno 60 metri. L'identificazione è stata possibile solo grazie agli abiti che indossava al momento dell'ultimo avvistamento.
La notizia del ritrovamento ha scosso l'intera comunità della Val di Non. Per ben cinquanta giorni, infatti, i cittadini hanno fatto il possibile, partecipando alle ricerche nella speranza di riportare don Paoli a casa, sano e salvo. Molti volantini con la sua foto erano stati affissi in tutti i centri abitati dell'area della scomparsa.
E anche sui social erano stati lanciati numerosi appelli. Alla fine, però, nulla è servito. "È un momento di dolore per tutti", ha dichiarato il sindaco di Ville d'Anaunia, Fausto Pallaver, che a nome di tutti i cittadini e dell'amministrazione comunale ha voluto esprimere cordoglio e vicinanza ai familiari del missionario.
"Era un uomo buono, disponibile, un faro per ogni comunità che lo aveva conosciuto", ha ricordato ancora il primo cittadino, come riportato da Il T Quotidiano. Pensieri che non si discostano molto dai tanti altri apparsi in queste ore sui post pubblicati online.
si legge nel messaggio condiviso su Facebook da Livio Liponi, papà di Andrea, un giovane bolzanino scomparso nel 2008 a soli 23 anni e mai ritrovato. Tanti i commenti. "Riposa in pace, padre Flavio", il più ricorrente.