Si chiamava Elisabetta Polcino e aveva 49 anni la donna che questa mattina, 30 settembre, è stata uccisa in casa a Paupisi, in provincia di Benevento. Stando a quanto ricostruito finora, a colpirla con una pietra sarebbe stato il marito, Salvatore Ocone, 58 anni, operaio, attualmente ricercato dai carabinieri. I due figli minori della coppia, di 15 e 16 anni, potrebbero essere con lui.
La tragedia si è consumata nell'abitazione della coppia, in contrada Frasso, un'area rurale poco distante dal centro del piccolo comune sannita, intorno alle 8 di oggi. A scoprire il corpo senza vita di Elisabetta in un lago di sangue sarebbe stata la suocera, che vive al piano superiore della stessa casa.
Madre di tre figli - una ragazza e due ragazzi, di cui uno maggiorenne, che vive e lavora in Emilia Romagna -, la 49enne, casalinga, chiamata da tutti con il diminutivo di "Elisa", era molto conosciuta in paese. Così come il marito Salvatore, di professione operaio, che dopo il delitto si è reso irreperibile.
Il loro profilo Facebook è fermo al 2018. Nella foto profilo, i due sono davanti a una torta di compleanno e brindano.
Fonti locali riferiscono che, prima dell'omicidio, i due avrebbero litigato. Sposati da quasi 25 anni, Elisabetta e Salvatore erano - forse - in difficoltà. "Lui soffriva di depressione, non stava bene", ha raccontato una vicina di casa ai giornalisti.
Se sia stato questo il motivo che l'ha portato all'estremo gesto lo chiariranno le indagini in corso. Sul posto - subito dopo l'allarme lanciato dai familiari - sono intervenuti i carabinieri della stazione di Paupisi e del comando provinciale di Benevento, che oltre a raccogliere le testimonianze hanno avviato tutti i rilievi del caso.
ha fatto sapere il comandante Enrico Calandro. Ma c'è anche chi - tra chi li conosce - parla invece di "tragedia evitabile". "Le urla di lei si sentivano ogni settimana, non è credibile fingere di non sapere nulla", ha detto un residente a LaPresse. Al lavoro nella villetta, intanto, la scientifica, che dovrà ricostruire l'esatta dinamica dei fatti.
Salvatore avrebbe ucciso Elisa colpendola con un oggetto contundente - probabilmente una pietra - alla testa e al volto, per poi darsi alla fuga a bordo della sua auto, una Opel Mokka nera. Il sindaco di Paupisi, Salvatore Coletta, ha dichiarato ai microfoni dell'emittente locale Ntr24:
Secondo il primo cittadino, "la famiglia all'apparenza non mostrava alcun segno di disagio e non era seguita dai servizi sociali". "Lui è un grande lavoratore - ha aggiunto - probabilmente non abbiamo colto qualche segnale che si è manifestato in questi ultimi giorni". Circostanza, questa, che andrà chiarita.
Il sindaco di Paupisi, Salvatore Coletta, tra i primi in mattinata a raggiungere il luogo dell'omicidio, risponde alle domande dei giornalisti - 30 settembre 2025.
Sappiamo finora che i ragazzi, di 15 e 16 anni, non sarebbero andati a scuola (mentre il maggiore, avvisato dell'accaduto, sarebbe in viaggio verso casa). Le ricerche si sono concentrate inizialmente su alcuni territori di proprietà dell'uomo e sono poi state estese a tutta la Campania e al territorio nazionale.
L'allerta è massima. "Si temono altri gesti dovuti all'esasperazione del momento", le parole affidate da don Cosimo Iadanza, parroco di Santa Maria del Bosco, al Corriere della Sera.
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