02 Oct, 2025 - 09:51

Estratto di ruolo e cartelle esattoriali: 5 ricorsi ammissibili e 5 inammissibili (2025)

Estratto di ruolo e cartelle esattoriali: 5 ricorsi ammissibili e 5 inammissibili (2025)

Contestare un estratto di ruolo o una cartella esattoriale dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione è complesso, soprattutto per imprese e professionisti coinvolti in appalti (oggi regolati dal D.Lgs. 36/2023), rapporti con la Pubblica Amministrazione o operazioni societarie e finanziarie.

In via generale, la normativa è netta: l’estratto di ruolo, di per sé, non è impugnabile; la cartella di pagamento resta l’atto normalmente impugnabile (se la notifica è irregolare o presenta vizi propri).

Come riportato anche da fiscooggi.it, il ricorso al giudice è ammesso solo quando l’iscrizione a ruolo determina un pregiudizio concreto e attuale (ad esempio rischio di esclusione da una gara, blocco di pagamenti pubblici o perdita di benefici con la PA). Di seguito regole, casi tassativi e novità introdotte dal D.Lgs. 110/2024.

Impugnazione estratto di ruolo e cartelle esattoriali 2025: quando si può ricorrere, casi tassativi e novità del D.Lgs. 110/2024

La linea restrittiva, recepita dal legislatore con il D.Lgs. 110/2024 che ha riscritto l’art. 12, comma 4-bis, del d.P.R. 602/1973, riflette l’orientamento giurisprudenziale più recente.

Alle ipotesi “classiche” si affiancano oggi ulteriori casi che riguardano, tra l’altro, procedure di crisi d’impresa, operazioni di finanziamento con soggetti autorizzati e cessione d’azienda.

Anche la Cassazione, con l’ordinanza n. 24760 dell’8 settembre 2025, si muove in questa direzione, richiedendo la prova di un danno attuale e tipizzato.

Regola generale: quando l’estratto di ruolo NON è impugnabile

In via ordinaria l’estratto di ruolo non si impugna. La contestazione è ammessa solo se il contribuente dimostra un pregiudizio concreto e immediato. In tali ipotesi si può agire contro il ruolo o contro la cartella di pagamento (se non regolarmente notificata). La mera conoscenza del debito tramite l’estratto non legittima il ricorso.

Sono inammissibili, tra gli altri, i ricorsi basati su:

  • mera conoscenza del debito dall’estratto;

  • pregiudizio solo potenziale/futuro o non tipizzato;

  • contestazione del merito del tributo senza vizi dell’atto né pregiudizio concreto;

  • cartella regolarmente notificata con termini decorsi: l’estratto non riapre i termini;

  • assenza di prova dell’impatto immediato su PA/finanziatori/operazioni societarie.

Casi tassativi 2025: quando è impugnabile l’estratto di ruolo

È ammissibile il ricorso quando l’iscrizione a ruolo incide subito su una posizione giuridica qualificata; resta sempre impugnabile la cartella di pagamento se la notifica è inesistente/irregolare o presenta vizi propri. Tra i principali casi:

  • rischio di esclusione da gare/appalti (D.Lgs. 36/2023);

  • blocco dei pagamenti della PA per verifiche ex art. 48-bis d.P.R. 602/1973;

  • perdita di benefici/titoli nei rapporti con la PA;

  • procedure del Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza;

  • operazioni di finanziamento con soggetti autorizzati;

  • cessione d’azienda, con possibili estensioni di responsabilità.

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Attenzione: la riforma ha chiarito che la tutela non opera solo nei casi di blocco pagamenti ex art. 48-bis, ma anche in altre situazioni in cui l’iscrizione a ruolo produce un pregiudizio immediato nei rapporti con la PA.

Ruolo, cartella esattoriali ed estratto: differenze e rapporto ai fini del ricorso

L’iscrizione a ruolo è resa conoscibile al contribuente tramite la notifica della cartella di pagamento: è la cartella che rende “visibile” il ruolo e, nella prassi, è l’atto normalmente impugnato.

L’estratto di ruolo è un documento informativo rilasciato dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione: riproduce i dati del ruolo e riepiloga la posizione debitoria (capitale, sanzioni, interessi e riferimenti dei crediti affidati in riscossione). Non è, di regola, un atto impugnabile.

Cassazione 24760/2025 e collegamento con SU 12459/2024

L’ordinanza Cass. n. 24760/2025 ribadisce che l’estratto di ruolo non è impugnabile in via generale. Il ricorso è possibile solo quando la legge prevede espressamente un pregiudizio concreto e immediato. Tale impostazione è in continuità con le Sezioni Unite n. 12459/2024, che hanno tracciato i confini della tutela giurisdizionale in materia.

Cosa accade se manca il pregiudizio concreto

In assenza di un danno immediato e tipizzato, il ricorso contro l’estratto è inammissibile (o prematuro). La tutela del contribuente scatta al momento opportuno, ovvero con la notifica dell’atto che avvia la riscossione effettiva (ad esempio intimazione o pignoramento).

Errori ricorrenti da evitare sull'estratto di ruolo e cartelle esattoriali 

  • Impugnare l’estratto senza poter dimostrare un pregiudizio previsto dalla legge.

  • Confondere estratto, ruolo e cartella, trattandoli come atti equivalenti.

  • Ignorare le novità normative (D.Lgs. 110/2024 e giurisprudenza recente) che rendono l’estratto non impugnabile salvo eccezioni ristrette nelle quali la difesa è urgente.

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