Jane Goodall, celebre etologa, primatologa e ambientalista britannica, è morta il 1° ottobre 2025 a Los Angeles all’età di 91 anni. La sua vita straordinaria ha trasformato la scienza, l’attivismo e la nostra comprensione del rapporto tra uomo e animali.
Jane Goodall è deceduta serenamente nel sonno mentre si trovava negli Stati Uniti per un tour di conferenze. La causa della morte è attribuita a cause naturali, come confermato dall’Istituto Jane Goodall. Fino agli ultimi giorni, ha continuato a viaggiare e diffondere il suo messaggio di speranza e impegno per la conservazione della fauna e la difesa dell’ambiente.
Jane Goodall era nata a Londra il 3 aprile 1934, figlia di Margaret Joseph e Mortimer Morris-Goodall. Cresciuta in Inghilterra, sin dall’infanzia aveva manifestato una forte passione per la natura e gli animali, coltivando presto il sogno di viaggiare in Africa. La sua longevità, raggiungendo i 91 anni, è stata segnata da una straordinaria dedizione scientifica e civile.
Goodall si è sposata due volte. Il primo matrimonio fu nel 1964 con il fotografo naturalista Hugo van Lawick: da questa unione nacque il figlio Hugo Eric Louis, soprannominato “Grub”.
Divorziati nel 1974, Goodall si risposò l’anno seguente con Derek Bryceson, biologo e direttore dei parchi nazionali della Tanzania, rimasto al suo fianco fino alla morte di lui nel 1980. Entrambi i mariti hanno condiviso con Jane la passione per la natura e la ricerca, sostenendo in diversi modi la sua carriera.
Pioniera della ricerca sugli scimpanzé, Jane Goodall iniziò i suoi studi nel parco nazionale di Gombe Stream, Tanzania, nel 1960. Contravvenendo alle convenzioni del tempo, diede nomi agli animali invece di numeri, scoprendone personalità, emozioni e complessi legami sociali. Tra le sue scoperte più rivoluzionarie vi è quella dell’uso degli strumenti da parte degli scimpanzé, un’osservazione che ha ridefinito i confini tra uomo e animale.
Nel 1977 fondò il Jane Goodall Institute, punto di riferimento per la ricerca e la conservazione degli ecosistemi e delle grandi scimmie antropomorfe. Nel 1991 lanciò anche il programma educativo Roots & Shoots, rivolto ai bambini e ai giovani per l’impegno civico e ambientale.