Se il Movimento Cinque Stelle, guai a chiamarlo Movimento Cinque per cento, dopo le elezioni nelle Marche, si lamenta del fu candidato Governatore del Campo largo Matteo Ricci, un motivo ci sarà.
Oggi, l'ha messo in chiaro nero su bianco il suo mentore: Marco Travaglio. Tant'è che l'editoriale di apertura del suo Fatto Quotidiano l'ha intitolato con il suo solito sarcasmo "il Campo loffio".
Ma "loffio" perché? E, soprattutto, per colpa di chi?
Entrambe queste domande hanno una risposta. Quella che mette sul banco degli imputati il Partito Democratico.
Perché, secondo Travaglio, è il partito di Elly Schlein a non avere una classe dirigente all'altezza. E perché, nello specifico, Matteo Ricci non poteva mai essere l'uomo giusto per far vincere il centrosinistra nell'Ohio italiano.
Insomma: quello che già ha fatto trapelare Giuseppe Conte, oggi il direttore del Fatto l'ha ripetuto alla sua maniera.
Date alla mano: il Pd è nato nel 2007; il Movimento Cinque Stelle nel 2009. Ma due anni di differenza si fanno sentire eccome, secondo il Fatto Quotidiano. Tutti sul groppone dei dem quando si tratta di proporre dei candidati.
Il vangelo secondo Travaglio la mette così:
Ergo: il Campo largo non fiorisce per colpa del Pd. E per Travaglio, c'è anche la controprova:
Parole, quest'ultime, da sottolineare: Tridico, già presidente dell'Inps ai tempi del Reddito di Cittadinanza e Fico, già due volte parlamentare, presidente della Commissione Rai prima e presidente della Camera poi, sono delle "novità" per il direttore del Fatto Quotidiano.
Del resto, la stessa Elly Schlein sembra avergli dato ragione quando ha ufficializzato la candidatura di quest'ultimo con questi aggettivi:
L'account di Politica Italiana Show ha immortalato il momento con questo reel
Ma ora, la profezia di Travaglio attende la prova dei fatti: domenica e lunedì prossimi, si vota in Calabria. Il 23 e 24 novembre, sarà la volta della Campania. Seguendo il ragionamento del direttore del Fatto, i candidati a Cinque Stelle trascineranno il Campo largo alla vittoria.
Marco Travaglio, sempre nel suo editoriale dedicato alle elezioni regionali, spiega qual è la differenza di fondo tra un candidato del Movimento Cinque Stelle e uno del Partito Democratico:
Più giovane di due anni, come già ricordato. E regole che "facilitano il ricambio", in realtà, disconosciute da Giuseppe Conte, il quale ha cancellato la regola che vietava ai suoi adepti un terzo mandato (tant'è che proprio Fico si candida per conquistarlo dopo due esperienze in parlamento).
Per Travaglio, in ogni caso, vale la formula dei volti nuovi: per giocarsi le partite elettorali, "conta la capacità delle opposizioni di farli emergere".
E il Campo largo come sta messo a questo proposito per il direttore del Fatto?
E insomma, questo Pd, che pure alle Europee 2024 ha preso il 24% (contro il 9,99% del M5S) e nelle Marche, lo scorso weekend, il 22,49% (contro il 5,08% del M5S) è, agli occhi di Travaglio, una sorta di palla al piede.
Il partito di Elly Schlein è per distacco il primo partito del centrosinistra, lo dicono i numeri. Ma per Travaglio è il problema numero uno del Campo largo.