Follia a Vittorio Veneto. Mercoledì 1 ottobre 2025 nel piazzale della stazione MOM si è verificato un grave episodio di violenza e intimidazione a danno del personale del trasporto pubblico locale. Un gruppo di giovani maranza, già noti per comportamenti violenti, ha cercato di salire su un autobus della linea 120 diretto a Conegliano insieme a un cane, privo però di museruola come invece previsto dal regolamento aziendale.
L’incidente ha avuto inizio quando l’autista dell’autobus, vedendo che il cane non aveva la museruola, ha negato ai giovani la possibilità di salire a bordo. A questo punto la situazione si è rapidamente aggravata: uno dei ragazzi ha sottratto le chiavi del mezzo, immobilizzando il servizio di trasporto, mentre una ragazza del gruppo ha colpito con violenza i vetri dell’accesso, minacciando esplicitamente un’impiegata della biglietteria.
Secondo le testimonianze, questa ultima ha rischiato l’aggressione fisica e sarebbe potuta essere oggetto di ulteriori atti violenti se non fosse stato per il tempestivo intervento di un passante, che ha contribuito a evitare il peggio.
Sul luogo dell’episodio sono arrivati rapidamente i carabinieri e gli agenti della polizia locale, che hanno identificato i giovani coinvolti. Dalle indagini è emerso che si tratta di ragazzi, alcuni dei quali di origine straniera, già noti alle forze dell’ordine per episodi analoghi. L’impiegata della biglietteria, notevolmente scossa dall’accaduto, ha dichiarato la volontà di sporgere denuncia ma ha anche manifestato timore per eventuali ritorsioni.
La vicenda si inserisce in un contesto più ampio di disagio sociale e di crescente incidenza di baby gang, in particolare nelle zone urbane e nei pressi delle stazioni del trasporto pubblico.
Il termine “maranza”, di origine milanese, si è ormai diffuso anche nel Veneto per indicare gruppi di adolescenti e giovani, spesso di seconda generazione o provenienti da realtà familiari fragili, che si aggregano e compiono azioni violente o moleste come forma di ribellione e ricerca di status.
Non si tratta di fenomeni organizzati come le bande criminali tradizionali, ma di gruppi fluidi e impulsivi che colpiscono per noia, emulazione o ricerca di riconoscimento sociale. La provincia di Treviso e altre zone del Veneto hanno recentemente visto aumentare episodi di questa natura, alimentando nella cittadinanza una crescente percezione di insicurezza.
L’episodio ha riacceso il dibattito sulla sicurezza nelle aree sensibili della città, in particolare nelle stazioni degli autobus, spesso teatro di situazioni di degrado e tensione, specie nelle fasce serali. Diversi residenti e pendolari hanno richiesto un aumento del presidio da parte delle forze dell’ordine e misure preventive per tutelare gli operatori e gli utenti del trasporto pubblico.
L’azienda MOM prevede che sia possibile viaggiare sugli autobus con i propri animali domestici, ma solo se questi sono dotati di guinzaglio e museruola. La mancata osservanza di queste regole—come avvenuto nel caso in questione—giustifica il rifiuto da parte dell’autista e rappresenta una misura fondamentale per la sicurezza di tutti i passeggeri.