Maurizio Landini non credeva ai suoi occhi, dopo la batosta al referendum di giugno, per lui è stata una vera e propria boccata d'ossigeno.
I sindacati di base avevano le mani nei capelli: continuano a vivere il loro quarto d'ora di notorietà a livello nazionale.
Le "Bella ciao" si sono sprecate. I pugni chiusi sono stati rispolverati. I titoli dei giornali sono stati conquistati:
In effetti, le piazze italiane si sono riempite con le manifestazioni ProPal non appena si è diffusa la notizia che la Flotilla era stata fermata dalla Marina israeliana.
Ma, stando ai numeri ufficiali, in quanti hanno aderito davvero allo sciopero generale per i velisti per Gaza? In quanti hanno sacrificato una giornata in busta paga per dar loro solidarietà?
Come sempre, li ha contati l'Ufficio relazioni sindacali, Servizio per i procedimenti negoziali per la rappresentatività sindacale e gli scioperi del Dipartimento della Funzione Pubblica e della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Poco più di una settimana fa, il 22 settembre, quando erano stati solo i sindacati di base a indire lo sciopero per Gaza, i dipendenti pubblici che avevano scioperato sono stati il 5,96% del totale.
Ieri, quando ad indire la mobilitazione è stata anche la Cgil, la percentuale si è alzata: è arrivata al 7,9%.
Niente di eccezionale, un dato perfettamente nella norma visto che di solito gli scioperi indetti anche dalle organizzazioni sindacali più importanti vedono un'adesione dal 5 al 10 per cento.
Ma tant'è: lo sciopero per la Flotilla ha visto un'adesione assai composita a seconda dei comparti della Pubblica amministrazione che sono stati sondati.
La sezione “Funzioni centrali”, ad esempio, quella che indica i lavoratori impiegati nei ministeri e negli enti che sono collegati alla presidenza del Consiglio, è risultata quella con il dato più alto di adesione allo sciopero pro-flotilleros: a Roma, ha incrociato le braccia ben il 17,51 per cento dei ministeriali.
Di contro, il settore che ha fatto registrare il dato più basso di scioperanti è stato quello della Sanità: negli ospedali, nei laboratori e nei presidi ha scioperato solo l’1,7% dei dipendenti.
Molti di più i lavoratori delle scuole, delle Università e della ricerca che sono rimasti a casa: l’8,89 per cento del totale.