Non solo Francesca Albanese, la relatrice Onu per la Palestina che pur ricevendo un premio ha polemizzato con il sindaco di Reggio Emilia che si era augurato il rilascio degli ostaggi israeliani, ma anche Ginevra Bompiani irrompe nel dibattito sulla guerra a Gaza con una frase che sta facendo molto discutere.
Ospite della trasmissione di Radio 24 "La Zanzara", la scrittrice ed editrice nata a Milano nel 1939 ha detto che sarebbe pronta ad abbracciare i miliziani di Hamas, anche se sono stati gli autori del pogrom del 7 ottobre 2023.
Non è la prima volta che la saggista milanese Ginevra Bompiani fa parlare di sé per le sue posizioni molto nette sulla questione mediorientale.
Una delle ultime volte, ad esempio, disse che Israele doveva essere considerato come il principale Stato terrorista di tutto il mondo ed ebbe una violenta diatriba con Tommaso Cerno.
Nel 2024, da candidata alle Europee per la lista di Michele Santoro "Pace, terra, dignità", sempre ospite di Giuseppe Cruciani, disse che "la Nato era un'organizzazione offensiva da cui l'Italia farebbe bene a uscire".
Questa volta, invece, ha infiammato la polemica in quanto ha citato l'ex Presidente della Repubblica Sandro Pertini.
Nello specifico, infatti, alla domanda su cosa farebbe se si trovasse davanti a un capo del movimento islamista, ha risposto così:
Sandro Pertini, come il resto della sinistra parlamentare fino al 2023, fondamentalmente, si è sempre schierato affinché in Medio Oriente ci fossero due Stati per due popoli, quello ebraico e quello palestinese, come afferma la risoluzione dell'Onu del 1948.
Fatto sta che nel discorso di fine anno del 1983, ricordando la diaspora ebrea e quella palestinese, con parole che risuonano attuali più che mai, la mise così:
E tuttavia, l'Italia in realtà ha una lunga tradizione di vicinanza al popolo palestinese.
Lo provano, ad esempio, le posizioni che hanno avuto due leader indiscussi della Prima Repubblica: Giulio Andreotti e Bettino Craxi.
Il primo, nel corso di un intervento in parlamento, addirittura disse che se fosse stato un palestinese nato e cresciuto in un campo profughi senza alcun avvenire davanti a sé o da offrire ai propri figli, sarebbe diventato un terrorista
E Craxi, cosa disse a proposito della Palestina?
asserì da presidente del Consiglio, anche se dopo aver specificato che la violenza, secondo lui, non avrebbe risolto alcun problema.
Fu facile profeta. Ma tant'è: nell'emiciclo di Montecitorio, le sue parole scatenarono un putiferio. Anche se lui, che era un tipo tosto, non si fece intimidire e portò l'esempio di Giuseppe Mazzini:
E insomma: quella seduta è passata alla storia
Si era alla metà degli anni Ottanta, circa quarant'anni fa. E di sicuro la politica italiana si accapigliava per un'altra fase del decennale conflitto israelo-palestinese.
Oggi, però, all'orizzonte, si intravede una nuova luce: il piano di pace del presidente americano Donald Trump. L'hanno accettato tutti, compresa Hamas: momenti, si attende il rilascio degli ostaggi israeliani per arrivare al ritiro dell'esercito di Tel Aviv da Gaza. Ma la tensione in Italia sembra fossilizzata, inidifferente all'attualità.